rifiuti
8:04 pm, 30 Maggio 16 calendario

Tra sciopero e festività le città invase dai rifiuti

Di: Redazione Metronews
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ROMA Si rischia l’emergenza sanitaria in diverse città dopo lo sciopero nazionale di 24 ore dei lavoratori dell’igiene ambientale – con un’adesione media secondo i sindacati del 90% – che ha lasciato in strada montagne di rifiuti, difficilmente smaltibili nei prossimi giorni vista la festività del 2 giugno e il relativo “ponte” con il fine settimana. Fp Cgil, Fit Cisl, UilTrasporti e Fiadel hanno protestato per chiedere «il rinnovo di un contratto scaduto da due anni e mezzo, che sia fondato su due elementi: il rispetto dei diritti e delle tutele dei lavoratori del settore, il miglioramento dei servizi resi ai cittadini».
Si riapre la trattativa
Dopo lo sciopero la Federazione delle imprese dei servizi energetici idrici e ambientali ha aperto uno spiraglio alla trattativa: «Utilitalia è disponibile a continuare a trattare per trovare un punto di incontro su un progetto di sviluppo del settore – ha affermato il presidente, Giovanni Valotti – ma la cosa più urgente è risolvere, in tempi rapidi, i problemi creati dallo sciopero». Utilitalia parla di un «serio disegno di riforma industriale del settore in grado di assicurare, attraverso imprese sempre più efficienti, prospettive occupazionali e miglioramenti nel trattamento di tutti i dipendenti, oltre che migliori standard di qualità dei servizi». Da parte loro i sindacati chiedono «un contratto che completi il ciclo integrato dei rifiuti in chiave industriale, garantisca i diritti e il salario dei lavoratori, aumenti la salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, elimini il dumping contrattuale e le esternalizzazioni selvagge».
Un’estate a rischio
E i sindacati mettono in guardia: «L’agitazione rischia di essere un punto d’inizio di una mobilitazione ad oltranza che, senza passi in avanti, registrerà ulteriori giornate di protesta». Come dire che si prefigura una nuova estate con cumuli in strada. «Dal 2010 al 2015 – ricordano i sindacati – la tassa sui rifiuti è aumentata del 55%, per un importo dovuto cresciuto di quasi 3 miliardi di euro. Eppure, nello stesso periodo, la produzione di rifiuti è calata dell’11% e le retribuzioni sono cresciute solo del 5%».
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30 Maggio 2016
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