Nibali lo squalo Il Giro d’Italia è suo

CICLISMO  Vincenzo Nibali (Astana) è il vincitore della novantanovesima edizione del Giro d’Italia. Al termine della corsa partita da Apeldoorn (Olanda) il 6 maggio, e conclusasi ieri con la passerella di Torino, il ciclista siciliano ha preceduto il colombiano Chaves di 52’’ e lo spagnolo Valverde di 1’17’’. Questo il secondo Giro vinto da Nibali, già trionfatore nel 2013.
 
“Non sono più io”
Eppure, è strano. Solo martedì scorso un Vincenzo Nibali quasi irriconoscibile ammetteva le proprie difficoltà dicendo quel «Non sono più io» che sapeva di resa anticipata. Poi, dopo l’ipotesi di ritiro ventilata per problemi fisici e l’abisso di  4’43’’ dalla maglia rosa, ecco il miracolo. Luogo del delitto: le Alpi.  Dove c’è stato l’acuto di Risoul, che ha rimesso tutto in discussione, con la maglia rosa passata sulle spalle di Chaves, primo atto dell’impresa che ha visto la sua epica conclusione a Sant’Anna di Vinadio. Dove lo squalo ha sentito l’odore della preda e, grazie al fondamentale contributo dai compagni di squadra, da Fuglsang a Kangert fino a Scarponi, ha staccato Chaves, conquistando un Giro che ad un certo punto sembrava esser sfuggito definitivamente. Lo squalo, è tornato. E per gli altri non c’è stato niente da fare.
 
Tappa a Arndt
 La tappa (Cuneo-Torino di 163 chilometri), invece, è stata assegnata dalla giuria al tedesco Nikias Arndt (Team Giant), da Cuneo a Torino. Giacomo Nizzolo, primo al traguardo, è stato declassato perché la sua azione allo sprint è stata ritenuta irregolare.
Il sogno si chiama Rio
Siccome c’è un detto popolare secondo cui bisogna «battere il ferro finchè è caldo» ecco che, il tempo di metabolizzare il Giro d’Italia conquistato e Nibali già guarda avanti. O meglio: guarda a Rio. «Vado avanti come era stato prefissato. Dopo il Giro tirerò un pò il fiato e poi continuerò con l’obiettivo puntato sulle Olimpiadi» ha infatti detto il campione messinese a RaiSport. L’obiettivo, insomma, è ora  una medaglia olimpica ai Giochi di Rio 2016. 
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