Huppert, grinta e talento anche a 60 anni

CINEMA Tutta la forza di Isabelle Huppert. Che a 63 anni non ha perso nulla della sua energia, della sua combattività, del suo coraggio nel vestire i panni di personaggi più che difficili, appuntiti, ruvidi, sanguinanti. L’abbiamo appena vista violentata e pronta alla vendetta in “Elle” di Paul Verhoeven, presentato a Cannes, ma a giugno la vedremo interprete di un’altra storia di donna combattente, in “I segreti di famiglia” di Joachim Trier, reporter di guerra al fianco di Gabriel Byrne e Jesse Eisenberg.  
Allora, signora Huppert, chi è questa donna?
È una madre spesso assente, ma a volte fortemente presente. Ho amato la sua complessità, perché lei vive molte vite diverse e ogni membro della famiglia ha di lei un’immagine diversa.
Ha qualcosa in comune con molte di noi…
Sì, vive un dilemma che hanno tante donne con difficoltà a conciliare la vita privata e quella professionale. Vive una vita incredibile, incontra molte persone, ma deve affrontare le difficoltà dettate dalle dinamiche familiari mentre è condizionata da ciò che vede, da tutta la violenza del mondo che fotografa.
Invece la protagonista di  “Elle” viene stuprata all’inizio del film, ma la sua reazione non somiglia a quella della maggior parte delle vittime…
È una donna forte che rifiuta di essere una vittima, una donna abituata ad avere il controllo della situazione che reagisce non denunciando, ma mettendosi a cercare il suo aggressore, per stanarlo. Una donna libera che non si piega alle regole morali imposte dalla società.
Ma è un suggerimento comportamentale?
No, assolutamente, è un racconto di fantasia che spinge le donne a guardare dentro di sé, dentro  pensieri inconfessati. SILVIA DI PAOLA