Infrazioni Ue
8:31 am, 25 Maggio 16 calendario

Lo Stato scarica multe Ue sui bilanci delle città

Di: Redazione Metronews
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Roma. Stato contro Comune. È già accaduto, ed ecco che ricapita. Questa volta tocca al comune di Bari affrontare il governo centrale in un braccio di ferro per cui si intravede già in lontananza una passaggio nelle aule di tribunale. Infatti Bari, secondo il ministero dell’Economia, dovrebbe pagare 121mila e 800 euro per il contenzioso di Punta Perotti. Contenzioso che però riguarda lo Stato e le società costruttrici. E allora cosa c’entra il Comune?
La vicenda ecomostro
Sette anni fa il Ministero fu costretto a versare alle tre società costruttrici del palazzone Iema, Mabar e Sud Fondi, un risarcimento da 40 mila euro ciascuna. Le società avevano vinto un ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo contro la confisca dei terreni e delle costruzioni di Punta Perotti, decisa dalla Cassazione del 2001. Il complesso edilizio fu abbattuto tra gli applausi dell’Italia intera, simbolo della vittoria del bello sugli interessi del partito del cemento. Ma la Corte Europea definì un’anomalia italiana la confisca dei terreni esso arrivata la sentenza di assoluzione per l’abuso edilizio. 
Ora lo Stato si rivale sul Comune sostenendo che a violare il diritto europeo non fu il governo centrale. Bari rispedisce la richiesta al mittente: «A disporre la confisca fu la magistratura, non l’ente locale». Punto e a capo. Sul piatto ci sono i 49 milioni residuali che metterebbero in ginocchio la città.
L’allarme dell’Anci
Bari non è un caso isolato: al comune di San Ferdinando in Puglia per una vicenda simile lo Stato ha chiesto un milione di euro e ha fatto scendere in campo Equitalia che ha bloccato i conti dell’amministrazione. Poi il ministero dell’Ambiente vuole far pagare alle regioni le multe per le discariche di rifiuti abusive arrivate sempre dall’Europa. E gli esempi sono decine. 
Tanto che l’Anci ha lanciato l’allarme da parte degli enti coinvolti dall’azione di rivalsa esercitata dallo Stato.
«Le sentenze emesse in sede comunitaria – ha osservato il vicepresidente dell’Anci e sindaco di Lecce Paolo Perrone – hanno per oggetto atti o fatti spesso risalenti nel tempo e pertanto non riconducibili alla responsabilità delle amministrazioni oggi in carica. Ad esempio al comune di Lecce viene imputato il pagamento di una discarica che l’ente ha già bonificato un anno prima della sentenza».
Perrone ha sottolineato come queste spese siano «insostenibili» per molti Comuni, specie le piccole realtà del territorio, e che in alcuni casi «le Regioni di competenza non hanno stanziato in tempo risorse per procedere alle opere di bonifica richieste». Ora un gruppo di avvocati tra cui il professor Vincenzo Tondi della Mura hanno preparato giudizi di incostituzionalità per la legge di rivalsa: tanto che alcuni comuni hanno utilizzato la ricerca ottenendo dei riscontri. E una boccata d’aria per le casse comunali. Ma il braccio di ferro è solo agli inizi.
STEFANIA DIVERTITO
 

25 Maggio 2016
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