Bonucci è chiaro sulle scelte di Balo

CALCIO Poco talento nella nazionale di Conte. E attaccanti che non paiono al livello delle grandi del Continente. Uno ci sarebbe stato, ma di nome fa Mario e di cognome Balotelli: oggetto misterioso, ormai. Bocciato da tutti, allenatori e appassionati: il Milan – che pure ci credeva – lo restituirà al Liverpool senza nemmeno provare a trattenerlo. Con i Reds, l’ex Supermario ha un contratto in scadenza nel 2018: difficile capire cosa accadrà in estate, a meno di non prendere come seria la proposta di Raffaele Vrenna, presidente del Crotone appena promosso in serie A. «Venga da noi. È un patrimonio del calcio italiano: saremmo disposti a dargli anche la fascia di capitano, certi che farebbe anche 25 gol». Chissà. Quel che è certa è intanto la svalutazione di Balotelli: sul mercato viene quotato appena 7 milioni, nell’ultimo campionato ha segnato un solo gol in 20 presenze e, insomma, tanti motivi per essere ottimisti non ce ne sono pur trattandosi di un giocatore classe 1990. «È sempre stato tutto nelle sue mani – ha detto ieri Leonardo Bonucci dal ritiro azzurro – Doveva essere intelligente a capire dove cambiare, purtroppo ancora non lo ha fatto. In una Nazionale come questa, se avesse capito che non è fondamentale il singolo, sicuramente sarebbe stato importante. Non c’è tempo per pensare alle primedonne, qui bisogna essere dei carri armati a disposizione l’uno dell’altro. Se scatterà qualcosa in lui, in futuro potrà ancora togliersi delle soddisfazioni e riconquistare questa maglia». Parole chiare. Le ennesime. Comprensibili a tutti, tranne (forse) che a lui.
DOMENICO LATAGLIATA