Siria, strage dell’Isis nelle città del regime
SIRIA L’Isis ha rivendicato gli attentati a Tartus e Jableh, le due località costiere in Siria finora relativamente lontane dalla guerra colpite ieri da una serie drammatica di attacchi. Il bilancio delle vittime nei due centri fedeli al regime è di almeno 148 morti. Sette esplosioni quasi simultanee hanno preso di mira stazioni degli autobus, ospedali e altri luoghi popolati da civili a Jableh e a Tartus. Oltre duecento le persone rimaste ferite. Gli attacchi sono stati condotti con attentatori suicidi e con autobombe.
Intanto i ministri degli Esteri della Ue hanno ribadito che nella Siria post-bellica non c’è posto per l’attuale presidente Bashar al-Assad: «Non può esserci una pace duratura in Siria sotto la presente leadership». la situazione politica e la precarietà della tregua stanno rendendo vane le trattative di pace a Ginevra.
Attacco in Yemen
L’Isis ha rivendicato anche l’attacco kamikaze sferrato contro un gruppo di giovani reclute dell’esercito nella città di Aden, nel sud dello Yemen, il cui bilancio è stato di 41 morti e oltre 60 feriti. In Yemen è in corso una guerra civile con più parti in causa che si combattono: i governativi sostenut dai Paesi arabi, gli sciiti appoggiati dall’Iran, al-Qaeda, Isis.
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