VIRZI' / RAMAZZOTTI / CANNES
8:11 pm, 11 Maggio 16 calendario

Tedeschi e Ramazzotti portano la follia a Cannes

Di: Redazione Metronews
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FESTIVAL Due donne che si aiutano senza saperlo, spezzate dalla vita, sbagliate, lucidamente folli. Hanno la faccia di Valeria Bruni Tedeschi e Micaela Ramazzotti in cerca di tutto ne “La pazza gioia” di Paolo Virzi, film atteso alla Quinzaine e dal 17 nei cinema. Due solitudini femminili raccontate da un uomo che dice: «Non mi interessano le donne virtuose, ma quelle che sbagliano». E se Bruni Tedeschi avverte: «Conosco la follia perché io stessa mi sento vicina ai pazzi, non vedo la frontiera», Ramazzotti premette: «Più che sbagliate queste donne sono vere e umane e l’umanità è complicata».
Quindi per  Micaela Ramazzotti è stato facile dar voce e corpo a questa donna?
Sul set è stato tutto molto naturale e si è definito man mano. Io sono un po’ come un animaletto selvatico, seguo ovunque Beatrice interpretata da Valeria e vivo un’altra vita con lei. Di certo la mia è una donna fragile, cresciuta senza affetti e che si salva grazie a un’altra donna problematica e non certo grazie ai sanitari.
E queste due donne come sono state dirette da un uomo come suo marito Virzi?
Lui è un uomo curioso, sa ficcanasare e capire le persone e le donne e trasformare la loro vita in un racconto. A queste donne folli ha voluto molto bene e, pur essendo un uomo, è riuscito a renderle vive, perché lui non ha paura delle donne e della natura delle donne.
Ma quando ha deciso che avrebbe portato al cinema proprio questa storia?
La cosa è nata un giorno in Toscana, eravamo in campagna ed era il mio compleanno. Paolo a un certo punto mi ha detto che voleva fare un film con me e Valeria come pazienti di una clinica psichiatrica che scappano su un autobus. SILVIA DI PAOLA

11 Maggio 2016
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