Scala, la danza 2016-17 balla sulle polemiche

MILANO Presentazione con tanto di protesta al seguito. La presentazione è quella della nuova stagione di Balletto 2016/2017 del Teatro alla Scala firmata dal direttore artistico Mauro Bigonzetti e dal sovrintendente Alexander Pereira.  
In scena sette spettacoli con quattro novità: “Coppélia” con Roberto Bolle, “Shéhérazade”, “Progetto Handel”, “Le Sacre du Printemps”, “Sogno di una notte di mezza estate” di  Balanchine, “Il Lago di Cigni” e “Romeo e Giulietta” di MacMillan. 
«Stiamo preparando anche una  tournée internazionale tra questa e la stagione prossima – ha aggiunto Bigonzetti – Al momento le date sicure sono Tokyo, Parigi,  Shangai, Tientsin e Shenzen. Ma stiamo lavorando anche su progetti in  California e Florida».
Senza andare troppo lontano, Pereira  parlando del futuro della compagnia di ballo, non ha nascosto l’interesse per il polo culturale dell’ex area Expo e per il Teatro Lirico, oggi in restauro. 
«Aumentare le recite è un rischio, dovrei avere un extra teatro – ha spiegato – potremmo pensare di fare progetti un giorno sul sito Expo e  una volta che il Lirico esisterà ci potrà essere una relazione. Io comunque ho depositato atto di interesse all’assessore alla cultura  per gli sviluppi di un centro culturale nel sito di Expo».
A questo punto parte la protesta. Quella dei ballerini della Scala che hanno criticato la programmazione: «è sbilanciata – hanno affermato – Per troppi mesi non ci sono titoli classici e abbiamo paura di perdere la nostra forma fisica e la nostra identità». Già perché sotto accusa finisce anche il cartellone «poco classico. Meglio intervallare classico e contemporaneo». Proposta già bocciata da Pereira che probabilmente nei prossimi giorni incontrerà il corpo di ballo. 
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