Migranti
9:09 pm, 4 Maggio 16 calendario

Asilo, rivoluzione Ue Chi non accoglie paga

Di: Redazione Metronews
condividi

BRUXELLES La Commissione europea propone una riforma del sistema di asilo che supera il regolamento di Dublino, secondo il quale la responsabilità principale sulle richieste di asilo dei migranti spetta al Paese di primo arrivo. Un sistema che non si è rivelato adatto a sostenere la crisi degli ultimi anni, quando pochi Paesi (Italia e Grecia soprattutto) si sono trovati a dover gestire migliaia di arrivi. Secondo la proposta approvata dalla Commissione, invece, quando gli arrivi in un Paese superano una certa soglia, tutti quelli in più saranno automaticamente distribuiti fra tutti gli altri Paesi europei, secondo il principio di «un’equa e solidale partecipazione comune».
Dissuasione economica
E se un Paese deciderà di non accogliere la sua quota, dovrà pagare 250 mila euro per ogni migrante non ricevuto. Ciò avverrà però «solo in circostanze eccezionali» e non sarà una «alternativa finanziaria all’accoglienza dei profughi». Il principio di base di Dublino, la presentazione della domanda nel Paese di primo arrivo, resta invece valido, ma la pressione su tali Paesi viene ridotta con il sistema automatico di redistribuzione. Inoltre sono previsti la nascita di un’Agenzia Ue per l’asilo e il rafforzamento della banca dati delle impronte digitali. «Non si può voltare le spalle al vicino quando ha dei problemi – ha detto il vicepresidente della Commissione, Frans Timmermans – abbiamo visto che alcuni Paesi possono essere esposti a una pressione inaudita. Non c’è altra soluzione: le responsabilità devono essere ripartite equamente nell’Ue e i Paesi devono esprimere solidarietà».
Estesi per altri 6 mesi i controlli
Ok della Commissione europea all’estensione per altri sei mesi dei controlli alle frontiere di 5 Paesi dell’area Schengen (Austria, Germania, Danimarca, Svezia e Norvegia). La decisione perchè «nonostante i progressi fatti dalla Grecia» nella gestione dei flussi, «non tutte le carenze sono state risolte». La Commissione ha poi proposto la rimozione parziale dell’obbligo di visti per i cittadini turchi che intendono entrare nel territorio di Schengen. È un via libera solo “politico”, dato che Ankara non ha ancora soddisfatto tutti i 72 criteri necessari per la liberalizzazione totale.
METRO

4 Maggio 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo