Persecuzioni
8:37 pm, 27 Aprile 16 calendario

Il vescovo di Aleppo: cristiani nel mirino per destabilizzare

Di: Redazione Metronews
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ROMA Monsignor Antoine Audo, gesuita, è presidente della Caritas di Siria e vescovo caldeo di Aleppo dal 1992. Viene da una città martirizzata e venerdì a Roma porterà la sua testimonianza davanti alla Fontana di Trevi “insanguinata”. 
Com’è la situazione ad Aleppo? 
Drammatica da ormai cinque anni, ed è tornata ad aggravarsi negli ultimi giorni. Ci sono bombardamenti e scontri molto intensi fra le forze regolari e ribelli che si dividono la zona. Attacchi pesanti, soprattutto nelle regioni dove vivono i cristiani. 
La tregua non regge? 
Due cose procedono più o meno in parallelo. La ricerca di una soluzione politica con il dialogo Onu a Ginevra, che peraltro sta incontrando molte difficoltà. E poi c’è questa pressione militare che continua. Specialmente di gruppi armati che arrivano da oltre il vicino confine della Turchia.
I cristiani sono minacciati?
La minaccia viene dalla continuità di guerra e violenza senza fine da tutte le parti. Per me le cosa più grave e soprattutto ad Aleppo è la tensione continua, con la situazione di povertà, il non poter lavorare, il rischio di violenze. 
I cristiani sono perseguitati? Il ruolo dell’Isis?
Di solito rispondevo di no, perché in Siria non fa parte della nostra cultura che si basa sull’arte di vivere insieme. Ma penso che siccome i cristiani rappresentano un punto di moderazione, questi gruppi estremisti attaccano i cristiani per creare destabilizzazione e dimostrare all’Occidente che sono forti. L’Isis è un fenomeno molto complicato, e si usa un’ideologia religiosa estremista per generare  violenze e divisioni che hanno altri obiettivi, politici ed economici.
C’è una fuga dalla Siria?
La partenza delle famiglie cristiane è una grande tristezza. Ci sono diversi tipi di emigrazione. Gli sfollati interni sono le famiglie della classe media che riescono a mantenere un lavoro e vanno via da città come Aleppo in attesa di un ritorno della sicurezza. I giovani invece scappano verso l’Europa, non credo che torneranno. 
Ci sarà un Medio Oriente senza cristiani?
Papa Francesco ha detto che è impensabile un Medio Oriente senza cristiani. Le Chiese orientali hanno qui le loro radici, sono inculturate nel mondo arabo. C’è chi ha interesse a mandar via i cristiani. Il futuro appare cupo ma per il bene di tutti noi non ce ne andremo. 
Cristiani perseguitati
Sono circa 200 milioni i cristiani che non possono esprimere liberamente la loro fede. Nel 2015 in 17 dei 22 Paesi in cui ci sono le più gravi limitazioni la condizione dei cristiani si è aggravata. 
Venerdì 29 aprile a Roma alle 20 la fondazione pontificia “Aiuto alla Chiesa che soffre” illuminerà di rosso Fontana di Trevi in ricordo dei martiri cristiani di oggi. Testimoni racconteranno storie di cristiani uccisi a causa della fede in Yemen (4 suore), Pakistan (il ministro Bhatti), Turchia (Don Andrea Santoro),  Kenya (gli studenti di Garissa). Concluderà monsignor Antoine Audo.
OSVALDO BALDACCI

27 Aprile 2016
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