TONY SACCUCCI
5:11 pm, 26 Aprile 16 calendario

Le mie scuse a Davide Faraone

Di: Redazione Metronews
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Davide Faraone, il sottosegretario all’Istruzione senza laurea. Che poi l’ha presa quella laurea, quest’anno, a quarant’anni suonati. Davide Faraone, quello che di scuola non è che ne sappia granché. Davide Faraone, tante volte ho scritto contro di lui. Per la riforma, la legge 107: la sedicente “Buona scuola”. Persino uno scambio duro sulle scale del Campidoglio, un’intervista in corsa, in cui l’ho costretto ad ammettere che l’assunzione dei precari sarebbe passata solo con la “loro” buona scuola. Il Faraone del ricatto politico bell’e buono. Quel Faraone lì, sì, quello. Parlo di lui, adesso. Ma parlo dell’uomo, del padre, che merita tutto il mio rispetto. Un rispetto immenso, inversamente proporzionale alla disapprovazione del paladino acritico della riforma voluta da Renzi. Una riforma arrabbattata, che getta pochi spiccioli in pasto a una categoria smembrata, senza quasi più rispetto di sé. Una riforma della pancia che non potrà far bene all’Italia sul lungo periodo.
Sabato scorso è uscito sul Corriere della Sera un articolo dal titolo “Faraone: La vita con Sara, mia figlia autistica”. E l’ho letto tutto d’un fiato, ho letto le parole di quel Faraone: “Non ne parlavo, non volevo si sapesse […] Tenevo nascosta la sua disabilità”. E poi la frase che mi ha indotto a scrivere: “Con il tempo ho capito che dovevo sfruttare il mio ruolo istituzionale e fare qualcosa per lei e tutti i bambini con una disabilità”.
 
Se l’uomo Faraone fosse uscito fuori prima forse non avrebbe permesso
 al sottosegretario di spendersi per una riforma che ha solo peggiorato
la scuola italiana
E lo ha fatto: ha attivato un tavolo molto vasto sulla riforma del sostegno. Dunque, semmai un errore sulla riforma del sostegno dovesse esserci non può che essere in buona fede. Perché un padre non abdica al sottosegretario. Se l’uomo Faraone fosse uscito fuori prima forse non avrebbe permesso al sottosegretario di spendersi per una riforma che (ormai, a distanza di un anno, possiamo dirlo) ha solo peggiorato la scuola italiana. Perché – ancora fa in tempo a dirlo a Renzi – non si fanno le nozze coi funghi. Come si possono attrarre le migliori menti nel sistema di formazione italiano a 1350 euro al mese? Ah, già!, ho dimenticato il bonus agli insegnanti: 23 mila euro a… istituto. Confido nell’uomo che illumina il sottosegretario. E non sarebbe neanche troppo tardi.
 
TONY SACCUCCI
insegnante
e scrittore

26 Aprile 2016
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