Pensioni, sono in arrivo le prime buste arancioni

ROMA Inizieranno ad arrivare in questi giorni nelle cassette postali le prime “buste arancioni” spedite dall’Inps per far sapere agli italiani tra quanti anni potranno lasciare il lavoro e quale potrà essere il loro assegno pensionistico mensile. La busta contiene una lettera di tre pagine con la storia contributiva, la previsione della data di uscita, l’importo dell’assegno e del rapporto tra busta paga e quanto si percepirà una volta a riposo. La prima ondata di invii prevede la spedizione di 150 mila buste, che in totale raggiungeranno alla fine 7 milioni di italiani. Obiettivo dell’operazione, come ha spiegato il presidente dell’Inps Tito Boeri, «rendere consapevoli i cittadini sulla propria situazione finanziaria futura». Magari spingendoli a pensare per tempo a soluzioni integrative private.
Simulazioni e stime
 
I calcoli cartacei dell’Inps sono basati su una proiezione standard che prevede delle costanti (crescita di Pil e stipendio dell’1,5%, nessuna interruzione lavorativa). Chi vuole avventurarsi in scenari e simulazioni più verosimili, cambiando i parametri, può farlo attraverso il computer con il Sistema pubblico d’identità digitale (Spid). L’argomento pensioni resta intanto al centro del confronto tra governo e sindacati. Questi ultimi – insieme a Boeri – sollecitano una riforma urgente per la flessibilità in uscita. E il presidente della commissione lavoro di Montecitorio, Cesare Damiano, invita a «smetterla di fare terrorismo previdenziale: moltiplicare messaggi allarmanti senza indicare le soluzioni crea confusione e ansia tra pensionati, lavoratori e giovani».
METRO