GIULIO REGENI
8:55 pm, 13 Aprile 16 calendario

Sul caso Regeni Al-Sisi difende gli 007 ed accusa la stampa

Di: Redazione Metronews
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EGITTO Sul caso Regeni scende di nuovo in campo in campo il presidente egiziano Fatah al Sisi in persona. Al Sisi ha negato che ad uccidere il giovane ricercatore italiano siano stati i servizi segreti, e invece accusa «persone malvagie» e anche i media locali che avrebbero ingigantito il problema tirando in ballo gli apparati di sicurezza dello Stato. Per il presidente, Il Cairo sta agendo con trasparenza.
«Noi egiziani abbiamo creato il problema dell’omicidio del giovane italiano», ha affermato il presidente in un discorso in occasione dell’incontro con i portavoce dei gruppi parlamentari e del Consiglio nazionale per i diritti umani, i leader dei sindacati e dei gruppi editoriali. Secondo Al Sisi «ci sono alcuni mezzi di comunicazione a livello locale, che hanno lanciato criptiche accuse contro gli apparati di sicurezza che sarebbero responsabili dell’omicidio del giovane italiano». Da qui, il monito ai media locali e internazionali, invitati a «non dipendere dai social network per scrivere i loro articoli sull’Egitto: il rischio è di innescare un vortice senza fine di voci e accuse infondate». L’Egitto «ha agito in totale trasparenza», ha assicurato, ribadendo che «i rapporti con l’Italia sono unici». «Voglio ricordare che il procuratore generale sta seguendo di persona le indagini, questo significa che il caso è in cima all’agenda dell’autorità giudiziaria», ha sottolineato al Sisi. Il presidente ha aggiunto: «Perché stiamo prestando la massima attenzione al caso Regeni? Perché l’Italia è stata il primo Paese a stare dalla nostra parte dopo la rivolta del 30 giugno».  Intanto una delegazione di parlamentari egiziani hanno garantito che il Parlamento discuterà pubblicamente del caso per arrivare alla scoperta della verità. Lo hanno fatto durante un incontro a porte chiuse a Strasburgo con una delegazione di deputati del Partito popolare europeo (Ppe).
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13 Aprile 2016
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