Maurizio Zuccari
10:12 pm, 12 Aprile 16 calendario

M5S, il difficile è adesso senza più Casaleggio

Di: Redazione Metronews
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L’inventore dei 5 S se n’è andato per suo conto, vittima del male che già lo aveva costretto a operarsi due anni fa. Ciao Gianroberto, hai lottato fino all’ultimo, ha scritto sul suo blog l’amico Beppe Grillo, cofondatore del Movimento 5 Stelle al  teatro Smeraldo di Milano (il 4 ottobre 2009) su cui ricade per intero l’eredità etica e politica del guru scomparso. La sua eminenza grigia, l’uomo delle tenebre e del mistero, secondo la narrazione ufficiale, che immaginava un mondo post mediale retto dalla rete ma che dai suoi uffici di via Moroni, a due passi dalla Scala, tirava le fila del Movimento e dettava regole e discorsi al camaleontico leader di piazza. Lui, che tutto era fuorché animale da palco e nei rari momenti in cui era costretto a salirci gli tremavano voce e gambe. Strambo e anomalo fin nel vestire, con quel papocchio di capelli bigi sotto al coppolino, look da scapiglione ma in giacca e cravatta da perbenista. Quasi a voler fisicamente mostrare il suo vissuto, dalla scapigliatura sessantottesca alla managerialità olivettiana. Quel non essere né di destra né di sinistra, coerentemente ai tempi, ma attento all’unica divisione permanente, quella fra chi sta sopra e chi sotto. Una separazione che pretendeva ribaltare grazie alla rete, vagheggiando una sorta di Grande fratello telematico che avrebbe portato democrazia diretta e giustizia in tutte le case. All’abbrivio del nuovo governo mondiale aveva pure dato una data, con pizzico d’umana vanità: il 2054, centenario della sua nascita.
Un visonario che amava pascersi di Camelot e web, inviso alla sinistra ancora più che alla destra e perciò irriso, da Crozza a Vauro. Che a poche ore dalla morte pubblica l’infelice vignetta di Grillo accasciato a terra come un Pinocchio di legno, venuto meno il burattinaio. Se questo sarà, se il movimento che in un pugno d’anni è divenuto partito di maggioranza relativa, ancorché paria della politica nostrana, non sopravviverà al suo cofondatore, quella grillina sarà davvero una rivoluzione mancata e la morte di Casaleggio una jattura, non solo per la sua creatura.
MAURIZIO ZUCCARI
Giornalista e scrittore

12 Aprile 2016
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