Maurizio Guandalini
10:20 pm, 12 Aprile 16 calendario

L’Italia come il Belgio Sui migranti si improvvisa

Di: Redazione Metronews
condividi

“In Italia il reclutamento avviene in carcere. 500 minori a rischio di jihad. Dobbiamo agire subito o fra 10 anni saremo come il Belgio”. Non l’ha detto Salvini della Lega ma il procuratore antimafia Franco Roberti. Silenzio assordante. Non se ne parla, su immigrazione, profughi e quant’altro si prosegue come nulla fosse. Dimenticando che le nostre leggi sono, ancora, a maglie troppo larghe perché lasciano vie di fuga all’immigrazione criminale che, trova, in Italia, campo libero per rapine, furti e spaccio di droga. Lo sostengono, ormai, anche gli intellettuali più liberal della sociologia nostrana, come Luca Ricolfi che, su Il Sole 24 Ore, dopo aver evidenziato la maggiore propensione al rischio (che li porta a delinquere di più) degli immigrati (poco scolarizzati e quindi non funzionali alle richieste del nostro sistema produttivo), arriva alla conclusione che il Sistema italiano non è attrezzato per fronteggiare questa inedita situazione. Le varie comunità di cittadini, fatevi un giretto nei paesi e nelle città, non parlano della riforma costituzionale o delle trivelle ma dei problemi generati dall’immigrazione che fanno emergere la totale improvvisazione dello Stato, dimostrata, per altro, anche nella gestione profughi che, fatto salvo gli scopi umanitari, rimane qualcosa di insoluto, campato in aria, messo lì da una parte in attesa di ulteriori sviluppi. Non è un bel vedere  persone dentro hotel a 3 o 4 stelle che dalla mattina a sera non fanno nulla.
Ma soprattutto non si sa fino a quando continuerà questa siesta perché, all’orizzonte, non ci sono novità.  Il gravame aumenta quando, la maggior parte di profughi arrivati di recente in Italia, provengono dalla regione sub sahariana e, quindi, non potranno rientrare nel programma europeo di ricollocamenti che riguarda solo i siriani e gli eritrei fuggiti dalla guerra. E se la situazione nei prossimi mesi, come è probabile, dovesse peggiorare?
L’allarme del procuratore Roberti è di sostanza e va ad intaccare l’organizzazione stessa dello Stato e la sua sicurezza. Il rischio Belgio si riferisce alle leggi in uso e alle degenerazione sociale, la disperazione che genera disperazione, soprattutto, quando, da noi, si salda con la mafia  e viaggia nei quartieri più degradati di città e paesi. Si ritorna sempre lì, all’integrazione che non c’è mai stata, ai quartieri popolari fatiscenti senza alcun cenno di un cambio di verso. Per ora solo interventi spot isolati, come a Padova, dove si è deciso di dare le case popolari con il nuovo criterio della residenza (più punti a chi abita da più tempo nella città veneta).
MAURIZIO GUANDALINI
Economista e giornalista
 

12 Aprile 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo