Con l’addio a Casaleggio Cinque Stelle disorientati

ROMA Ore drammatiche per il M5S che perde il suo guru, ideologo della “società digitale” e cofondatore del Movimento, Gianroberto Casaleggio, morto a Milano all’età di 61 anni. Dopo il “passo di lato” di Beppe Grillo, gli occhi sono ora puntati sul direttorio grillino voluto dai due cofondatori: in particolare sulle “tre punte” Luigi Di Maio, Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Prima a tenere le redini dei 5 Stelle nei momenti di tensione c’era Casaleggio, accusato dalle altre forze politiche di “telecomandare” i suoi. Dei due cofondatori Casaleggio era quello più presente, in contatto continuo con Roma. E quando c’erano decisioni divisive, quella del guru era l’ultima parola per i parlamentari 5 Stelle.
Un testamento di azione
Un mese fa Casaleggio ha convocato il direttorio informandolo del peggioramento delle proprie condizioni di salute. Con loro, ma anche con Grillo e con il figlio Davide nonché con alcuni fedelissimi della comunicazione, ha definito la “tabella di marcia” dei prossimi 10 mesi, a suo dire decisivi per il futuro del M5S.
METRO