Sanità corrotta
7:45 am, 7 Aprile 16 calendario

Corruzione in corsia un affare da sei miliardi

Di: Redazione Metronews
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Roma. «La sanità è un terreno di scorribanda da parte di delinquenti di ogni risma». La definizione è del presidente dell’Autorità nazionale Anticorruzione, Raffaele Cantone. Si parla di ospedali, e soprattutto Asl. Terra di nessuno. Un male che fagocita 6 miliardi di euro l’anno, sottratti ad innovazione e cura dei pazienti per finire nelle tasche di corrotti e corruttori.
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Bustarelle e appalti
Un male contagioso che ha coinvolto ben una Asl su 3 in Italia, e un malcostume che imperversa anche fra i cittadini se 2 milioni di italiani hanno pagato bustarelle per ottenere favori e 10 milioni hanno effettuato visite mediche in nero. Emerge in occasione della prima Giornata nazionale contro la corruzione in Sanità.
Situazione confermata dai dati contenuti nel Rapporto 2016 “Curiamo la corruzione”, presentato ieri e curato da Transparency International Italia, Censis, Ispe-Sanità e Rissc: in ben il 37% delle Asl si sono verificati episodi di corruzione negli ultimi cinque anni, “non affrontati in maniera appropriata”, e il 77% dei dirigenti sanitari ritiene che ci sia il rischio concreto che all’interno della propria struttura si verifichino fenomeni di corruzione. Altro grande tema è quello legato agli sprechi: «Un miliardo di euro l’anno. Dal 2009 al 2013 gli sprechi sono diminuiti in media del 4,4% l’anno, ma la loro incidenza rispetto alla spesa complessiva non si è ridotta». 
Piani anticorruzione
Tre sono gli ambiti maggiormente a rischio: quello degli appalti, delle assunzioni e degli acquisti. Con una falla preoccupante: l’esame dei Piani anticorruzione, previsti dalla legge 190 del 2012, di 230 aziende sanitarie, rivela che nel 40% dei casi si sono limitate a un adempimento formale dell’obbligo di legge e solo una struttura sanitaria su quattro ha risposto in pieno alle norme.
La ministra della Salute, Beatrice Lorenzin, ha illustrato il piano del governo: «Nella legge di Stabilità 2016 è stato introdotto l’obbligo per tutte le aziende sanitarie di effettuare acquisti in modo accentrato e, su mia proposta, il consiglio dei ministri ha approvato anche un decreto in materia di conferimento degli incarichi di direttore generale nelle Aziende sanitarie sulla base di criteri meritocratici». 
Ma un altro «grande strumento contro la corruzione – ha concluso la Lorenzin – è la trasparenza dei dati. Per questo nel Patto per la salute 2014-2016 sono stati previsti non soltanto il rafforzamento dei controlli nelle Asl , ma anche un Patto per la sanità digitale e un piano di evoluzione dei flussi del Nuovo sistema informatico sanitario».
STEFANIA DIVERTITO
 

7 Aprile 2016
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