PMJ, la mini-big band swing che conquista i giovani

MILANO Sono una delle rivelazioni degli ultimi mesi. Una mini-big band swing a tutti gli effetti, che unisce lo stile retrò dell’epoca ai brani moderni di Beyoncé, Britney Spears, White Stripes o Taylor Swift rielaborandoli come se fossero arrangiati per Louis Armstrong, Ella Fitzgerald, Judy Garland o Nina Simone. Un’idea sfiziosa quella degli americani Scott Bradlee’s Postmodern Jukebox (PMJ per i fan), capace di attrarre varie generazioni di pubblico. Così è accaduto per la cover di Miley Cyrus “We Can’t Stop” e per le altre hit rivisitate, con visualizzazioni record sul web e una lunga serie di concerti in mezzo mondo. E domani sera saranno all’Alcatraz, unica tappa italiana del tour (ore 21, euro 25).
(foto di E. Butler)
Al Franco Parenti si terrà il primo appuntamento con Electropark Exchanges, progetto di musica elettronica a teatro: per l’occasionesarà di scena il progetto Sums con Kangding Ray e Barry Burns. Serata funk al Blue Note con la Banda Black Rio, creatura del sassofonista Oberdan Magalhaes, mentre all’Alchimia si esibirà il trio acustico jazz FreeSpirits.
DIEGO PERUGINI