Petrolio
9:18 pm, 4 Aprile 16 calendario

Renzi: sbloccare opere è un reato? Lo rifarò

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Se è reato sbloccare le opere pubbliche, io sto commettendo reato. Continueremo a sbloccare le opere». Matteo Renzi apre la direzione Pd sull’affaire Guidi mentre i magistrati di Potenza entrano al ministero delle Riforme per ascoltare Maria Elena Boschi come “persona informata sui fatti”, ovvero sull’emendamento che ha sbloccato le trivellazioni nell’impianto lucano di Tempa Rossa. Un faccia a faccia ritenuto «necessario» dal procuratore Luigi Gai, durato più di un’ora e mezza e dal quale la Boschi esce muta ma ostentando un sorriso. Non ancora fissata, invece, la data nella quale i magistrati sentiranno anche l’ex ministra allo Sviluppo economico, Federica Guidi.
“Non si arriva mai a sentenza”
Nella direzione Pd, Renzi prende di petto la magistratura: la invita a indagare, ma poi nota «che ci sono state indagini sul petrolio in Basilicata con la stessa cadenza delle Olimpiadi 2000-2004-2008. Ci sono stati anche arresti, ma non si è arrivati mai a sentenza. Un Paese civile è un Paese che va a sentenza». Subito rintuzzato dal presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano: «Il problema è che qualche ora fa una sentenza è arrivata. Sul Centro oli di Viggiano. Praticamente sulla stessa cosa, con gli stessi dirigenti, ovviamente sono cambiate le persone, che sono state condannate a sette anni. Mica a una settimana». Si tratta della sentenza in primo grado che ha condannato i vertici di Total Italia a seguito di un’inchiesta del 2008 su mazzette e gare taroccate a Tempa Rossa. A giugno però scadranno i termini di prescrizione e il processo sarà cancellato. Intanto, mentre le opposizioni lavorano alla stesura delle annunciate mozioni di sfiducia al governo, Beppe Grillo fa sapere che martedì mattina i parlamentari del Movimento 5 Stelle saranno al giacimento Total di Tempa Rossa «per un’ispezione».
Trivelle, Renzi: no a sprechi
«A fronte di una concessione che scade, si chiude tutto o si va avanti a tirar fuori quello che c’è? Questo è il senso del referendum del 17 aprile sulle trivelle». Così Matteo Renzi alla direzione del Pd, con contestazione esterna dei “No-Triv”. «È meglio utilizzare l’energia che c’è – ha aggiunto – invece di ingrossare i portafogli di russi e arabi». «Se il referendum vince e io voterò Sì – ha replicato il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano – tornerebbe in vigore la legge che stabilisce che per completare lo sfruttamento del giacimento possono essere concesse proroghe solo se sono stati rispettati tutti gli obblighi».
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4 Aprile 2016
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