Partito il piano Ue Migranti espulsi già in Turchia

ANKARA Ha preso il via ieri la prima operazione di rinvio di migranti prevista dal discusso accordo firmato il 18 marzo scorso dall’Unione europea con Ankara. I primi migranti espulsi sono arrivati nel porto turco di Dikili: si tratta di tre navi di Ankara con a bordo 202 persone che ieri, di buon mattino, hanno lasciato le isole greche di Lesbo e Chios. Secondo Ewa Moncure, la portavoce di Frontex, l’agenzia per la vigilanza sulle frontiere esterne dell’Ue, 130 persone erano salpate da Mitilene, capoluogo di Lesbo, a bordo del traghetto “Lesvos” e del catamarano “Nezli Jale”, entrambi diretti al porto turco di Dikili, nella provincia di Smirne. Una settantina di altre erano invece partite alla volta di Cesme da Chio, più a sud, con il battello “Erturk”. Quasi tutti uomini gli espulsi, anche se fonti giornalistiche hanno riferito la presenza di almeno quattro donne. Afghanistan, Pakistan, Iraq, Bangladesh i Paesi d’origine principali, e poi India, Sri Lanka, Congo, Somalia e Bangladesh. Soltanto due i siriani.
Alla partenza in entrambi gli scali ellenici decine di manifestanti avevano protestato contro le espulsioni al grido di «Libertà!» e «La Turchia non è sicura!». Stando all’agenzia di stampa greca “Ana”, ieri, oggi e domani dovrebbero lasciare le isole dell’Egeo 750 illegali. Nel frattempo, un primo gruppo di 16 migranti siriani è atterrato ieri ad Hannover, nella Germania settentrionale, proveniente da Istanbul, sempre nel quadro dell’accordo tra l’Ue e la Turchia. I migranti sono stati indirizzati nel centro rifugiati di Friedland, a 140 chilometri da Hannover, mentre un secondo gruppo di 16 siriani è arrivato nel pomeriggio. L’accordo prevede che la Turchia riprenderà tutti i migranti e i rifugiati, siriani compresi, che entreranno irregolarmente in Grecia, mentre la Ue, in cambio, ospiterà migliaia di rifugiati siriani provenienti dal suolo turco, fornirà ad Ankara 6 miliardi di aiuti, favorirà l’eliminazione del visto per i viaggiatori turchi ed i progressi nei negoziati per l’adesione della Turchia all’Unione.
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