Carlo Verdone/Roma
5:10 pm, 31 Marzo 16 calendario

Verdone: Vi racconto il mio David Bowie

Di: Redazione Metronews
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ROMA «Artisti come David Bowie non nasceranno più. Oggi invece i giovani non sperimentano, vogliono fare i soldi subito. Ma un conto è diventare una celebrità, un conto è essere un artista». Ne è sicuro Carlo Verdone, ospite venerdì sera h21 al MAXXI per Lo Spiraglio FilmFestival (Lungometraggi, corti, eventi e musica che raccontano il mondo della salute mentale) dell’evento speciale “Eroi, ribelli e marziani” dedicato a Bowie (ingresso libero). «Bowie è stato per me un personaggio di rottura. Un navigatore solitario con un suo stile molto personale. Mescolava il jazz al ritmo psichedelico e ne veniva fuori una musica che per i primi 10 secondi sembrava facile, ma poi ti stupiva». Per Verdone la forza di Bowie è stata la capacità di sperimentare continuamente – “pensate ad album come Low o alle collaborazioni con Brian Eno o Scott Walker” – e insieme il suo essere un artista vero, un «amante dell’arte» a 360°. Il regista ricorda quando incontrò il cantante di Heroes “a Milano a casa di Versace nel 1991”. I due, appena conosciuti, iniziarono a parlare di futurismo.
«Allora Bowie mi citò Prampolini. No Balla o Boccioni, troppo scontato, ma Prampolini, un artista di nicchia. Aveva una cultura impressionante». Così Verdone andò dall’amico Gianni che gli svelò un segreto: Bowie ogni anno si prendeva 2-3 mesi per girare l’Inghilterra con un professore di storia dell’arte. «Aveva una cultura pazzesca, uno così metteva in difficoltà anche me».
FRANCESCA GUINAND

31 Marzo 2016
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