GIULIO REGENI
8:42 pm, 28 Marzo 16 calendario

L’Egitto riapre il caso Su Regeni molte piste

Di: Redazione Metronews
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EGITTO Si riapre il caso Regeni. Quella della banda criminale che sequestrava e rapinava al Cairo gli stranieri, tra cui il 28enne ricercatore Giulio Regeni, scomparso il 25 gennaio scorso e trovato cadavere nella capitale egiziana il 3 febbraio, «non è l’unica pista seguita dalle autorità giudiziarie egiziane». «Il procuratore di Roma ha ricevuto una lunga telefonata dal procuratore generale della Repubblica Araba di Egitto, nel corso della quale è stato informato dello sviluppo delle indagini sulla morte di Giulio Regeni», afferma in una nota Giuseppe Pignatone. Nel corso del colloquio il magistrato egiziano ha «ribadito l’impegno – prosegue la nota – di continuare le indagini in ogni direzione, sino all’accertamento della verità». In occasione dell’incontro del 5 aprile prossimo tra la polizia italiana e quella egiziana impegnate sul caso legato alla morte di Giulio Regeni sarà trasmessa tutta la documentazione richiesta più volte dall’Italia e anche quella successivamente raccolta in Egitto, avrebbe garantito il procuratore. 
Secondo il ministro dell’Interno egiziano, Magdi Abdel-Ghaffar, il caso dello studente italiano è diventato molto difficile a causa delle campagne ostili, condotte soprattutto dai media, che sollevano costantemente dubbi sugli sforzi dell’Egitto per risolvere il caso. «Non abbiamo modificato le nostre posizioni. La ricerca per l’assassino di Regeni è ancora in corso e le autorità italiane saranno aggiornate sugli sviluppi», ha affermato il ministro, precisando però che «non c’è stato alcun cambiamento dopo le pressioni del governo italiano». Il premier Renzi, riferendosi alla versione della banda di criminali comuni specializzati in rapimenti agli stranieri, aveva detto: «L’Italia non si accontenterà di nessuna verità di comodo».
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28 Marzo 2016
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