Fisco
8:31 pm, 24 Marzo 16 calendario

Assolto imprenditore che non pagò le tasse

Di: Redazione Metronews
condividi

MILANO Aveva “le spalle al muro” per la crisi e così un imprenditore tessile non ha versato ritenute per oltre 730 mila euro. Ma lo scorso dicembre – anche se le motivazioni sono state rese note ieri – il giudice di pace di Milano lo ha assolto dall’accusa di evasione fiscale (mentre il pm aveva chiesto 4 mesi di reclusione) perché il reato «è stato commesso in circostanze anormali ed eccezionali, tali da rendere umanamente inesigibile la condotta». Il giudice Ilio Mannucci Pacini ha ricordato l’orientamento giurisprudenziale «che riconosce alla crisi di liquidità un valore riconducibile all’assenza di dolo», ma è andato oltre sottolineando la «assenza di colpevolezza dell’imputato, intesa come inesigibilità» del versamento delle imposte.
Risorse destinate a buoni scopi
La scelta di non pagare, infatti, fu conseguenza della decisione dell’imprenditore di «destinare tutte le proprie risorse economiche» ad altre esigenze, tra cui l’adeguamento del depuratore sollecitato dalla Regione (per impedire la chiusura dell’azienda) e il pagamento degli stipendi dei suoi 155 lavoratori «senza fare ricorso a misure assistenziali a carico dello Stato». Dopo aver destinato «a tali apprezzabili scopi» oltre 6,5 milioni di euro, l’imprenditore «si trovò  impossibilitato ad adempiere al versamento delle ritenute certificate relative all’anno d’imposta 2010».
Miliardi di crediti in sofferenza
Un precedente giuridico importante, considerato che ad oggi Equitalia vanta in tutta Italia ben 682 miliardi di crediti e di questi il 90% sono considerati “in sofferenza”, ovvero di incasso incerto per le condizioni di difficoltà dell’indebitato. Nei giorni scorsi Forza Italia ha depositato al Senato un disegno di legge per facilitare la chiusura delle pendenze tra cittadini e Fisco, «non un condono per grandi evasori ma una sanatoria per i contribuenti in grave o momentanea difficoltà che, anche volendo, non sono nella condizione di pagare i debiti con il Fisco». Il ddl propone di correggere l’attuale anomalia del rapporto tra cittadini e Equitalia. «Mentre oggi è il debitore a dover chiedere ad Equitalia di concedergli la rateizzazione, caricando i ruoli di ulteriori interessi – spiega la senatrice Bernini – sarebbe Equitalia a dover azzerare d’ufficio la parte del debito relativa a sanzioni, interessi e altre voci che gonfiano a dismisura il tutto».
METRO

24 Marzo 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Il giornale
Più letto del mondo