Addio Cruyff Il calcio saluta la leggenda
CALCIO Johan Cruyff è morto a 68 anni, e con lui è andata via una generazione: quella del pallone spensierato, delle prima immagini a colori e del calcio ancora non sporcato dai soldi. Sulla grandezza del campione è stato detto tutto, ma forse la definizione più bella l’ha data Pep Guardiola: «L’uomo che cambiò la mentalità del Barcellona. Cruijff ha dipinto la cappella Sistina, Rjikaard, Van Gaal ed io abbiamo solo aggiunto qualche pennellata». Il “Pelè Bianco” matura in un’epoca di grandi cambiamenti sociali e calcistici, accompagnati dal vento di ribellione del 1968. Dal 1966 al 1973 con l’Ajax vince tutto, comprese tre Coppe dei Campioni, prima di seguire a Barcellona il suo mentore Michels e qui, con lui, esporta i semi del totaalvoetbal (il cosiddetto calcio totale) in Catalunya. La sua idea di calcio fu probabilmente utopica (o almeno così sembra, a guardare il calcio di oggi), ma lui ne fu profeta sublime. Con Van Basten è il calciatore ad aver vinto più palloni d’oro: tre. Ieri il mondo del calcio gli ha reso omaggio. Ma romanticamente, è stato davvero bello il tributo di un altro grande, Maradona: «Non ti dimenticheremo mai, “Flaco”».
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