Euro 2016, sos terrore Ipotesi gare a porte chiuse

CALCIO Tra qualche mese inizierà la più grande manifestazione calcistica continentale, in Francia. Un fatto che mette i brividi, dopo il nuovo graffio del terrorismo al cuore dell’Europa. «Il rischio porte chiuse c’è, ma gli Europei si faranno»: lo ha detto ieri Giancarlo Abete, vicepresidente Uefa, tracciando il punto sulla situazione sicurezza. «Preoccupazioni europee doverose, problema che tutti sentiamo come cittadini prima ancora che dirigenti sportivi- ha spiegato a Radio 24 – l’evento sportivo si colloca in una dimensione residuale rispetto al tema sicurezza verso tutti i cittadini».
L’Europeo 2016 è previsto in dieci stadi di altrettante città, con la partita di apertura del 10 giugno e la finale del 10 luglio proprio nello Stade de France parigino, dove il 13 novembre 2015 il terrorismo islamico ha fatto sfiorare la carneficina.
Come da protocollo Uefa, la Federcalcio francese sarà responsabile della sicurezza all’interno degli stadi tramite agenzie private, mentre la polizia e l’esercito saranno responsabili della sicurezza fuori dagli impianti.
Con circa 2,5 milioni di biglietti in vendita, si aspetta l’arrivo di un numero tre volte superiore di tifosi. Per l’Italia un esordio decisamente da brividi sul fronte sicurezza: il 13 giugno contro il Belgio.
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