TERRORISMO/BRUXELLES
3:20 pm, 22 Marzo 16 calendario

Bruxelles si scopre più triste che spaventata

Di: Redazione Metronews
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BRUXELLES La grande place semivuota. Pochi turisti a farsi selfie davanti al manneken pis, la celebre fontana col bambino incontinente. Tavolini vuoti e bicchieri di birra in attesa, lunga, di essere riempiti. Anche i negozi di cioccolato sono sbarrati negando quella consolazione ai pochi turisti impavidi. A controllare le vetrine militari armati. Fanno eccezione i venditori di souvenir. In fin dei conti un magnete o una cartolina non hanno mai fatto male a nessuno. Bruxelles oggi è una strana città sospesa tra un’attesa e l’altra.
Il traffico nelle arterie principali continua a esserci e basta sembrare spaesati perché qualcuno si avvicini a chiedere se può essere utile. Più che paura si respira tristezza per una città simbolo dell’integrazione, del melting pot. Simbolo dell’Europa, nel bene e nel male. Nei pochi locali aperti baristi e camerieri sfoggiano sorrisi e danno consigli sul menù, provano a far finta che tutto sia normale, anche se rimangono a lungo con le mani in mano in attesa di avventori che non arrivano. Forse fanno finta di niente anche per sopravvivere allo stress che dura da settimane. Perché è dagli attentati a Parigi che Bruxelles è nel mirino.
E cosa puoi fare se non andare avanti anche se oggi la colonna sonora sono le sirene e gli elicotteri che sorvolano un cielo senza aerei? I musei chiusi annullano anche lo scopo del mio viaggio e bighellonare diventa noioso. Vado a farmi riempire un bicchiere di birra. La resistenza all’infamia terroristica si combatte anche così. BARBARA GALLUCCI, giornalista del Touring club italiano

22 Marzo 2016
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