Il commento di Giulia Bongiorno
10:04 am, 16 Marzo 16 calendario

Cosa nasconde il caso Meloni

Di: Redazione Metronews
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Ma non avevano detto che non esistono più pregiudizi nei confronti delle donne e che ormai le battaglie per la parità sono solo il retaggio di una cultura femminista che non trova più ragion d’essere? Se è così, com’è possibile che la candidatura di Giorgia Meloni a sindaco di Roma susciti critiche non sui contenuti del suo impegno nella corsa al Campidoglio, quanto piuttosto sull’opportunità che una donna in gravidanza possa presentarsi alla guida della sua Città?
La polemica ha preso avvio con le parole dell’altro candidato sindaco del Centro-Destra, Guido Bertolaso che ha dichiarato senza mezzi termini come una mamma non possa fare il sindaco e poi, nel vano tentativo di giustificarsi  ha chiarito che le sue esternazioni erano a tutela di Giorgia Meloni. Sulla stessa linea si è posto l’ex premier Berlusconi, promotore della candidatura di Guido Bertolaso a primo cittadino di Roma, che ha dichiarato quanto sia dura fare il sindaco, esortando, per ciò solo, la Meloni a fare un passo indietro e dedicare le sue attenzioni e le sue energie al figlio che nascerà.
Tanti buoni consigli per la futura mamma. Questo senso di protezione ha forse qualche interesse?
La risposta in questo caso è scontata. La candidatura di Giorgia Meloni ha spaccato il Centro-Destra e la frattura che si sta consumando in riva al Tevere ben presto potrebbe trasferirsi sulla scena nazionale. Se Giorgia Meloni dovesse raccogliere più preferenze rispetto a Bertolaso, l’avventura politica di Silvio Berlusconi in quanto leader del centro-Destra volgerebbe al tramonto. La crisi politica che grava su Arcore da un po’ di tempo diventerebbe irreversibile.
È tutto molto chiaro e al contempo molto triste. Si finge di proteggere Giorgia Meloni per salvare sè stessi. Un po’ quanto accade agli uomini che sostengono che le donne non debbano occuparsi di affari e impegnarsi nella carriera. Si tratta di quegli uomini che dipingono di garbo la loro paura di dover competere con le donne. Quelli che dichiarano di volerle proteggere e le tengono su un piedistallo. Questi uomini in realtà non vogliono proteggere le donne, ma difendere sé stessi, il proprio tempo e le proprie libertà.
Se infatti vi fosse una ripartizione di compiti e oneri in ambito familiare non è vero che la famiglia ne risentirebbe col rischio di sfaldarsi. Assisteremmo soltanto ad un riequilibrio di sacrifici con l’effetto che anche le donne avrebbero opportunità concrete di conciliare carriera professionale e cura della famiglia. Non si tratta di una questione banale. La banalità sta nel privarla di importanza.
GIULIA BONGIORNO

16 Marzo 2016
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