Un razzo in cerca di vita su Marte

ROMA Con il lancio della sonda Proton dal cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan, ha preso il via la missione spaziale “ExoMars 2016” per cercare tracce di vita su Marte. Frutto di un accordo tra la russa Roscosmos e l’Agenzia Spaziale europea, ExoMars è la prima di due esplorazioni – la seconda partirà tra due anni – per rispondere agli interrogativi sulla possibilità che ci siano state forme di vita sul pianeta rosso. Lo stesso prefisso “Exo” è quello di exobiology, che studia forme di vita extra terrestri. Al progetto ha preso parte Finmeccanica attraverso Thales Alenia Space. Molte delle tecnologie usate, compresa la punta di diamante della trivella che nel 2018 partirà per scavare il suolo rosso, provengono da laboratori italiani.
Prossima tappa il 19 ottobre
Il primo traguardo è previsto per il 19 ottobre, quando la sonda dovrebbe arrivare intorno al pianeta. «Sarà una grande opportunità per capire il nostro “vicino di casa” – ha commentato l’astronauta Roberto Vittori – la missione umana è possibile, ma poco verosimile per i tempi di viaggio che al momento sono ancora troppo lunghi. Marte è un’opportunità unica di portare la vita al di fuori del pianeta Terra, lì potremo vivere anche se ha un’atmosfera che è un centesimo di quella terrestre».
A bordo c’è tanta intelligenza italiana
«L’Italia è molto più forte e innovativa di come viene raccontata». Così il premier Matteo Renzi. «Siamo orgogliosi di questa Europa e non è un caso che per raggiungere tale obiettivo l’Italia abbia giocato un ruolo chiave – ha aggiunto Renzi – ma l’Europa che parte verso Marte non ci deve far dimenticare ciò che sta accadendo in varie parti del continente, da Calais a Idomeni, in Grecia». «La missione ExoMars è la dimostrazione che in Italia ci sono eccellenze nel campo scientifico e tecnologico e che quando si fa sistema funziona», ha aggiunto il direttore generale dell’Asi, Anna Sirica.
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