Pantani
8:42 pm, 14 Marzo 16 calendario

Sarebbe stata la Camorra a far perdere il Giro a Marco Pantani

Di: Redazione Metronews
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CICLISMO Ci sarebbe l’ombra della camorra dietro la squalifica per doping di Marco Pantani nella penultima tappa del Giro d’Italia 1999. La richiesta di archiviazione della Procura di Forlì sul caso dell’esclusione di Marco Pantani dal Giro è motivata dalla prescrizione del reato ma, nel merito, è credibile la ricostruzione dell’esistenza di un complotto voluto per escludere il Pirata dal Giro per non penalizzare gli interessi della camorra: è l’analisi del legale della famiglia di Pantani dopo la richiesta dei pm forlivesi.
In un’intercettazione diffusa da ‘Premium Sport’ un detenuto vicino a Renato Vallanzasca ha dichiarato che “la camorra praticamente ha fatto perdere il giro a Pantani, cambiando le provette e facendolo risultare dopato”. L’uomo intercettato è lo stesso che, secondo Vallanzasca, confidò in prigione al criminale milanese quale sarebbe stato l’esito del Giro d’Italia del ’99, ovvero che Pantani, che fino a quel momento era stato dominatore assoluto, non avrebbe finito la corsa. Dopo le dichiarazioni di Vallanzasca, e grazie al lavoro della Procura di Forlì e di quella di Napoli, l’uomo è stato identificato e interrogato e subito dopo ha telefonato a un parente. Pantani, saldamente al comando del Giro d’Italia nel 1999, fu fermato la mattina del 5 giugno a Madonna di Campiglio, alla vigilia della penultima tappa, per un livello di ematocrito superiore a quello consentito dall’Uci.
Secondo l’avvocato Antonio De Rensis “All’interno della richiesta di archiviazione di 30 pagine si dice che è stato commesso un reato. Nel senso che in Italia esiste la prescrizione e ci sono reati che dopo un determinato numero di anni non possono essere più perseguiti seppure vengono alla luce. In questo caso il procuratore nella richiesta di archiviazione dice che è credibile la ricostruzione che ci porta ad un’organizzazione criminale che decide di far estromettere Pantani in quanto c’era un monte scommesse spaventoso che avrebbe procurato un gravissimo danno economico alla camorra. Ci sono testimonianze ed intercettazioni che confermano questo. Gli investigatori hanno sentito criminali di grosso spessore. Il dato di fatto è provato per cui la richiesta di archiviazione – ha precisato l’avvocato – passa in secondo piano nel senso che questa richiesta è un atto di accusa. Qui l’unico ‘stop’ deriva da un discorso di prescrizione, non di individuazione di reato”. 
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14 Marzo 2016
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