Maurizio Guandalini
5:42 pm, 13 Marzo 16 calendario

Casa, Del Rio ti consiglio…

Di: Redazione Metronews
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Il 2016 sarà l’anno della casa. Parola del Ministro Del Rio. Nelle case pubbliche, in cinque anni, non ci sarà più un alloggio sfitto. Saranno recuperati 7 mila appartamenti. Non so se essere felice o triste. Del Rio è quello che, qualche mese fa, ha detto che l’Italia deve investire sui treni, in particolare su quelli regionali. Insomma la favella battagliera delle belle intenzioni c’è, ma lode al dubbio: paghiamo il debito del “nulla” degli anni trascorsi.
Dei consigli sulla casa al capo delle Infrastrutture li diamo. Capitolo case popolari, al primo punto non va scritto case sfitte (in molte zone d’Italia sono diminuite le richieste di alloggi). Il patrimonio pubblico, che è vario (dallo Stato alle regioni fino ai comuni), va soprattutto riqualificato perché violentato e abusato da amministratori incapaci. Nei palazzoni popolari hanno alloggiato di tutto e di più creando dei quartieri degradati e pericolosi.
Chiediamo a Del Rio: vuole proseguire su questa strada affittando altri alloggi? Prenda spunto,  Ministro, da quello che fece, negli anni Ottanta, il premier conservatore inglese Thatcher che  attuò una diffusa  “responsabilizzazione” degli inquilini delle case popolari.
Come? Donando (dopo 30 o più anni un inquilino si è pagato la casa!), o vendendo, l’appartamento a chi lo abitava (oggi si può fare con affitto-rata del mutuo: forme moderne di riscatto che il governo Renzi ha varato per l’acquisto di case private). 
Quando gli inquilini diventeranno proprietari ci sarà più rigore a conservare e difendere il patrimonio e far rispettare i regolamenti. Verrà meno, così, l’impegno degli istituti regionali che gestiscono le case popolari ad affrontare l’oneroso capitolo della manutenzione.  È lì che casca l’asino. Non avendo soldi si è lasciato degradare i palazzi.
Successivamente, però, questi istituti regionali, andrebbero soppressi. Perché sono dei mangiasoldi a tradimento e parcheggi per politici trombati. Tutte le competenze andrebbero riunificate a Roma.
Da lì si controlla meglio la situazione. Con un fondo di investimento ad hoc, misto Stato-Banche (ripescando il patrimonio immobiliare fermo a carico, per fallimenti, degli istituti di credito) si potrebbero fare interventi mirati di recupero dei palazzi, acquistando quello che già c’è, girando, poi, gli alloggi, agli inquilini, con il sistema del riscatto.
Colui che ci va deve sapere che quella casa può essere sua. Lo Stato, le regioni  e i comuni non possono fare gli immobiliaristi perché non sono capaci. Il loro compito è trasferire la proprietà a chi ci abita.

13 Marzo 2016
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