Libia
8:54 pm, 10 Marzo 16 calendario

Per gli ostaggi italiani autopsie compromesse dai medici libici

Di: Redazione Metronews
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Roma Sono arrivate la notte scorsa le salme dei due ostaggi italiani uccisi in Libia. Subito state effettuate a Roma le autopsie sui corpi di Salvatore Failla e Fausto Piano, due tecnici della Bonatti spa, rapiti il 20 luglio 2015 e uccisi nei pressi di Sabratha il 3 marzo, insieme ad almeno una parte dei rapitori che li tenevano prigionieri da quasi otto mesi. Dagli esami emerge che i due italiani sono morti nel corso di una sparatoria ma, a causa dell’autopsia effettuata dai medici di Tripoli, sarà difficile recuperare altri dettagli sulla dinamica dei fatti. Dopo esami autoptici durati otto ore quel che appare chiaro è che le vittime sono state colpite al torace da più colpi, ma non alla nuca. Questo vuol dire che non si è trattato di un’esecuzione – magari in rappresaglia ai raid americani o alle politiche italiane – ma della morte durante un conflitto a fuoco. Ma è difficile avere ulteriori dettagli al momento anche perché in Libia, le salme sono state trattate eliminando indizi importanti. Inoltre non sono arrivati in Italia gli abiti che le due vittime indossavano al momento della morte, che sarebbero stati utili a fornire dettagli ulteriori sulla dinamica dell’agguato. Secondo il legale della famiglia Failla, «i medici di Tripoli hanno fatto una macelleria». «In conseguenza dell’autopsia effettuata a Tripoli è impossibile per la medicina legale definire con quali armi Failla sia stato colpito, da quale distanza e con quale traiettoria». «È stato fatto qualcosa volutamente ed è stata eliminata l’unica prova per ricostruire la dinamica esatta dei fatti», aggiunge l’avvocato Caroleo Grimaldi.
METRO

10 Marzo 2016
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