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8:30 pm, 3 Marzo 16 calendario

Giachetti: per ripartire più poteri ai Municipi

Di: Redazione Metronews
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ROMA Roberto Giachetti, 54 anni, vicepresidente della Camera dei deputati, nel Pd dall’inizio.
La prima delibera che porterà in Giunta se diventerà sindaco?
Trasformare il Campidoglio e riattivare una macchina amministrativa ferma. Il primo impegno sarà quello di attribuire poteri reali ai municipi. Il sindaco manterrà i poteri di controllo sulle azioni nel territorio e quelli di costruzione delle reti metropolitane.
Cosa fare per la mobilità urbana?
La mia ossessione sarà la qualità dei servizi e la qualità della vita dei romani che li usano. Ogni ragionamento partirà da lì. La parola d’ordine sarà interconnessione: interventi, piccoli e grandi, che finalmente mettano a sistema le differenti anime dei trasporti (treno, metro, tram e autobus). Chiudere – finalmente – l’anello ferroviario, fare scelte definitive su metro, puntare molto su nuovi tram.
Tre provvedimenti da varare nei primi 100 giorni per rendere Roma più pulita.
Verde, decoro e digitale: bandi per l’attribuzione degli spazi verdi a cittadini e associazioni, regolamenti per la promozione di un decoro attivo e partecipato, trasformare il portale del Comune in un centro di servizi digitali per i cittadini. Tra le priorità, inoltre, censire e realizzare 100 piccole opere incompiute, fissare tempi certi per i lavori e vigilare sul loro rispetto.
Qual è la prima condizione perché le Olimpiadi siano utili alla città?
Mi preme innanzitutto che servano a Roma e ai romani; che lascino opere di mobilità urbana, strade e mezzi di trasporto, capaci di riconnettere la vastità della città e di far risparmiare venti minuti di traffico ai romani.
Nuovo stadio della Roma, va bene la localizzazione a Tor di Valle?
Ho detto e ripetuto che per me lo Stadio della Roma si può fare con due paletti precisi: legalità e sicurezza. Per la collocazione vale quello della sicurezza. E l’ultima parola su questo non può che spettare ai tecnici.
 
Focus trasporti e mobilità
Come fare per salvare Atac dal fallimento?
Serve una riflessione profonda sull’azienda e sulla sua mission. Bisogna raccontare la verità ai romani. Così non tiene. Ma qualsiasi ragionamento sul futuro non è realizzabile se non partiamo da un risanamento profondo e senza sconti. È un rilancio che tenga conto dei punti di forza fin ora trascurati. Se cambiamo davvero approccio e mentalità, se rivoluzioniamo l’amministrazione, quest’azienda può offrire servizi efficienti e produrre risorse, anziché perdite.
Confermerà la scelta dei tornelli in uscita dalla metro e i bigliettai sui bus?
Gli strumenti anti-evasione vanno considerati tutti. Queste sono due strategie sulle quali proseguiremo. Non è detto che rimarranno le uniche.
Car e bike sharing vanno lasciati solo ai privati?
Non vivo francamente la contrapposizione ideologica tra il pubblico e il privato. Vanno fissate le regole, vanno create le condizioni per rendere i servizi efficienti. Se poi chi ci riesce è pubblico o privato, o tutti e due è solo un bene per la città.
Giusto aumentare i costi delle strisce blu per disincentivare il traffico?
Le strisce blu non sono uno strumento per colpire le tasce dei romani ma una misura che parte da un principio: “parcheggiare meno e meglio, parcheggiare tutti”. In una città in cui ci sono molte di più le auto che i posti a disposizione è interesse di tutti che i parcheggi vengano utilizzati solo per il tempo necessario. Le tariffe sono state recentemente riviste e non possono essere l’unica leva per disincentivare l’uso del mezzo privato. Prima di tutto dobbiamo mettere i romani in condizione di non prendere la macchina per andare a lavorare. Di potersi muovere in libertà, sicurezza e tempi ragionevoli con il trasporto pubblico e puntando su parcheggi di scambio e su strumenti di mobilità innovativi e sostenibili. Possiamo prendere un impegno però: monitorare che effettivamente le risorse tratte dai parcheggi a pagamento siano destinate al miglioramento del trasporto pubblico.
Zone con limite di 30 Km/h è giusto istituirle e dove?
La sicurezza stradale è un tema essenziale. L’obiettivo è però creare zone pedonali e zone di scorrimento per le auto. Definire davvero le funzioni degli spazi stradali, migliora la mobilità.
Pedonalizzazione di via dei Fori. Proseguire sulla traccia avviata da Marino?
Un sindaco non può passare il suo mandato a cancellare le scelte di chi lo ha preceduto. Così una città non va mai avanti.
La scommessa della pedonalizzazione dei Fori sarà vinta se riusciremo davvero a trasformarlo nel più grande parco Archeologico che il mondo conosca, come sognava Cederna. Sempre vivo e attraversato da persone. La possibilità di offrire un’esperienza unica, di immersione nella storia senza uguali. Anche puntando su iniziative meritorie e di successo come quella avviata da Piero Angela con le visite notturne. Può attrarre turismo, risorse, investimenti. Se invece resta una misura di traffico, resteranno solo i disagi, senza alcuna opportunità.
Non può rimanere l’ennesimo progetto lasciato a metà.
 
Come rendere Roma una città a misura dei ciclisti?
Roma è una città complessa, a livello di distanze e con molti sali e scendi. La bicicletta va incentivata come mezzo di spostamento giornaliero: si arriva a lavoro e si torna a casa con i mezzi pubblici. Durante il giorno si usa la bici. Così ci sono meno auto, meno problemi di parcheggio e meno inquinamento. 
Accanto a questo proseguiremo un programma di estensione della rete ciclabile cittadina, soprattutto con l’obiettivo di renderle interconnesse tra loro. Proveremo inoltre a realizzare dei sentieri pedo-ciclabili finalizzati all’ interconnessione dei parchi.
PAOLO CHIRIATTI
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

3 Marzo 2016
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