Mancini, i fatti parlano La fiducia dei tifosi è finita

CALCIO Abbiamo aspettato fiduciosi Mancini. Adesso ci sentiamo dei pirla. I fatti sono spietati. Ha preso la squadra e gli hanno comprato tutti i trequartisti disponibili. Ottavo. Ok. Si riparte. Chiedi e ti sarà dato. La luce Jovetic, ormai una lucciola. I due tosti centrali sudamericani, che iniziano a cigolare. Il Perisic per arare la fascia, se il modulo lo comprende. Il Kondogbia che voleva il mondo intero e che oggi fa solo passaggi di tre metri. Altri terzini da sfiancare, che si alternano in un provino permanente. E Felipe Melo? Lo ha allenato e saprà lui perché è necessario. Noi non lo sapremo mai. Ha cambiato formazione ogni partita, ha improvvisato moduli, ma tutto peggiora. In campo manovalanza, davanti una sfilza di attaccanti, miliardi che aspettano gocce nel deserto, o siedono in panchina. Cosa si fa? Se ne compra un altro. Qualunque altro allenatore l’avrebbero esiliato. Mancini no: sembra abbia un’aureola. Vero, la vediamo anche noi: è il suo contratto. Non ci resta che pregare. Costi quel costi.
MAURIZIO BARUFFALDI