Fisco
8:10 pm, 1 Marzo 16 calendario

Evasione fiscale record di recuperi

Di: Redazione Metronews
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ROMA Il Fisco dalla “faccia amica” – basato su prevenzione, collaborazione e mediazione – sembra funzionare. Così il 2015, secondo la direttrice dell’Agenzia delle Entrate Rossella Orlandi, è stato «l’ennesimo anno da record» per la lotta all’evasione: recuperati 14,9 miliardi a fronte dei 14,2 del 2014. Un dato che fa esultare il premier Renzi e il ministro Padoan. Il recupero dell’evasione, «grazie alle strategie basate su specifiche analisi di rischio», ha registrato un aumento del 240% in 10 anni. Ma la riduzione dell’evasione, secondo l’Agenzia delle Entrate, non è solo frutto degli accertamenti.
Uno su due rimedia all’errore
Ha funzionato bene soprattutto la strategia basata sull’adempimento collaborativo. Nel 2015, a fronte di 305 mila lettere per la “compliance” inviate, più della metà dei contribuenti (156 mila) hanno accolto l’invito a rimediare a un errore o una dimenticanza in tempi brevi e con sanzioni ridotte, versando circa 250 milioni. Per questo «anche il 2016 sarà improntato a meno deterrenza e più collaborazione». Ma il Fisco è pronto a mostrare anche la faccia cattiva. Chi non ha risposto all’approccio collaborativo dell’Agenzia delle Entrate, ha messo in guardia Rossella Orlandi, «conoscerà il lato oscuro dell’accertamento». Ad esempio sullo “spesometro” «solo una parte limitata dei fornitori ha risposto alla richiesta dell’Agenzia: 817 su 13.626». Per chi non ha accolto gli inviti alla “compliance” partiranno i controlli.
Più rimborsi e meno contenziosi
Intanto nel 2015 l’Agenzia delle Entrate ha erogato 3.380.000 rimborsi: circa 16 miliardi sono stati restituiti a cittadini e imprese. La Orlandi ha sottolineato che 625 mila rimborsi sono andati a soggetti privi di datori di lavoro «e quindi in difficoltà». Cresce poi il numero di procedimenti di mediazione tributaria, 115.000 nel 2015, di cui oltre la metà risolti senza andare in giudizio. Grazie a questo istituto sono scesi del 53% i giudizi tributari. Numeri da record nel 2015 anche sul fronte riscossione: 8,2 miliardi di euro e un incremento dell’11,2% rispetto al 2014. Li ha resi noti Equitalia, sottolineando che è il risultato più consistente dal 2011 ed è stato raggiunto «grazie ad una maggiore produttività e attraverso una serie di misure, a cominciare dalla rateizzazione». «Saremo più attenti ai cittadini e alle imprese in difficoltà – ha detto l’ad Ernesto Maria Ruffini – ma nel contempo mettere in campo ogni sforzo per recuperare crediti, risorse che sono indispensabili per la collettività».
Ma l’Agenzia resta a corto di organico
In più occasioni nei mesi scorsi la direttrice dell’Agenzia delle Entrare è arrivata ai ferri corti con il governo. In particolare, lo scorso ottobre, aveva tuonato: «Le Agenzie fiscali rischiano di morire, rimangono in piedi solo per la dignità delle persone che ci lavorano». Al centro del contendere la sentenza della Consulta che ha dichiarato decaduti 767 «incaricati», declassandoli a funzionari perché non passati attraverso un concorso. Decine di uffici sono rimasti senza guida, con 767 persone che si sono ritrovate a lavorare con le deleghe precedenti ma senza indennità. Così in tanti sono fuggiti verso gli studi privati. Quelli rimasti hanno presentato ricorso alla Corte di giustizia europea con lo stesso legale che ha già fatto condannare l’Italia per i precari della scuola. «L’Agenzia è rimasta in piedi solo per la dignità delle persone che vi lavorano – aveva rimarcato la Orlandi – persone che hanno la consapevolezza della loro funzione e missione».
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1 Marzo 2016
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