Un Oscar green per Leo DiCaprio
LOS ANGELES Al suo primo Oscar, ottenuto a furor di popolo, Leonardo DiCaprio ha parole per tutti. Non solo per l’intera troupe di “Revenant”, «perché la realizzazione del film è stata una esperienza inedita»; non solo per il regista Inarritu, «che ha lasciato segni indelebili nel cinema»; non solo per i suoi genitori, «perché senza di voi nulla sarebbe stato possibile», ma anche per il mondo che si sta uccidendo. «Non possiamo dimenticare che il cambiamento climatico è la più grande minaccia dei nostri tempi e che dobbiamo lavorare per fermarla. Dobbiamo sostenere i leader in giro per il mondo che non parlano a nome dei grandi inquinatori e delle grandi corporation, ma a nome di tutta l’umanità, inclusi gli indigeni. Dobbiamo farlo per i figli dei nostri figli, e per quelle persone la cui voce è stata soffocata dall’avidità dei politici. Non diamo per scontato questo pianeta, così come io non davo per scontata questa serata», ha detto, statuetta in mano e commozione composta come è nel suo stile, rendendo la solennità di un momento qualcosa al di là della sua persona. Grande anche per questo. Per la forza e la volontà di connettere un momento per lui atteso da 22 anni con un momento cruciale per l’oggi. Lo fa anche parlando del film: «Revenant è anche un film sul rapporto tra l’uomo e il mondo che nel 2015 è stato il più caldo della storia, tanto che la nostra produzione è stata costretta a spostarsi nella parte più a sud del pianeta per trovare la neve. Poi è una storia di uomini che dominano la natura, ma anche dell’umanità che saccheggia la natura. E vorrei che ciò aiutasse a pensare che dobbiamo fermarci ora».
SILVIA DI PAOLA
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