Unioni civili
9:28 pm, 24 Febbraio 16 calendario

Unioni civili, si vota il maxi-emendamento

Di: Redazione Metronews
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ROMA Accordo fatto nella maggioranza sul maxi-emendamento del governo che “sostituisce” il ddl Cirinnà sulle unioni civili, con voto di fiducia in programma per giovedì sera. La definizione sarà la seguente: «Due persone maggiorenni dello stesso sesso costituiscono un’unione civile mediante dichiarazione di fronte all’ufficiale di stato civile e alla presenza di due testimoni». «È un fatto storico per l’Italia», ha twittato Matteo Renzi.
Ncd e Udc cantano vittoria
«Via la “stepchild adoption”, via l’obbligo di fedeltà per le coppie gay», così Area Popolare (Ncd e Udc) si intesta la vittoria politica. Nel dettaglio il maxi-emendamento fa salva l’attività dei giudici ordinari sulle adozioni dei cosiddetti “figliastri” del partner. Dal testo spariscono, come detto, la “stepchild adoption” prevista dall’originario articolo 5 e l’obbligo di fedeltà tra partner, ma resta l’obbligo del mantenimento in caso di cessazione dell’unione. Viene poi prevista la separazione “lampo”, da fare davanti all’ufficiale di stato civile.
Eliminata ogni equiparazione al matrimonio
L’accordo è giunto dopo una giornata di febbrili trattative tra Ap e Pd, che hanno visto come materia del contendere l’obbligo di fedeltà (tolto), la competenza della magistratura ordinaria in tema di adozioni per le coppie omosessuali (non limitata) e i diritti successori (ribaditi). Confermate le limature degli articoli 2 e 3 con gli emendamenti Lumia «per eliminare ogni equiparazione con il matrimonio attraverso il richiamo agli articoli del Codice civile».
Le adozioni proseguiranno a parte
Quel che resta, come conferma il Guardasigilli Orlando, è «lo stesso impianto del ddl Cirinnà». Il capogruppo del Pd al Senato, Luigi Zanda, assicura anche il successivo via libera definitivo alla legge sulle adozioni «entro la legislatura». «Le adozioni del figlio del partner – ha spiegato Zanda – saranno in un ddl “ad hoc” sul quale chiederemo una corsia preferenziale in Parlamento per ottenere il via libera entro la legislatura».
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24 Febbraio 2016
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