strasburgo
7:29 pm, 23 Febbraio 16 calendario

Sul caso Abu Omar condanna per l’Italia

Di: Redazione Metronews
condividi

ROMA Le autorità italiane erano a conoscenza del sequestro, nel 2003 a Milano, di Abu Omar da parte della Cia e approfittarono del segreto di Stato per garantire l’impunità ai funzionari responsabili del rapimento dell’ex imam di via Jenner. È quanto ha stabilito la Corte dei diritti dell’uomo. I giudici di Strasburgo hanno giudicato l’Italia responsabile di numerose violazioni dei diritti umani, in particolare il divieto della tortura e il diritto al rispetto della vita familiare.
La Corte ha stabilito che «le autorità italiane erano consapevoli del fatto che il ricorrente fu vittima di un’operazione di consegna straordinaria che ha avuto inizio con il suo rapimento in Italia ed è proseguita con il trasferimento fuori dal territorio italiano».
Il “prelevamento” nel 2003 a Milano
Inoltre il segreto di Stato «in tutta evidenza fu applicato dal potere esecutivo italiano per impedire che i responsabili dell’affaire rispondessero delle loro azioni». «L’inchiesta e il processo – proseguono i giudici – non hanno portato alla punizione dei responsabili cosicchè alla fine dei conti c’è stata un’impunità». L’ex imam di Milano, Abu Omar, il cui vero nome è Mustafa Osama Nasr Hassn, attualmente 53enne, era arrivato in Italia nel 1998 e nel 2001 aveva ottenuto lo status di rifugiato. Fu prelevato a Milano il 17 febbraio 2003 e trasferito nella base militare di Aviano da dove un aereo militare lo trasferì al Cairo.
Vicenda durata oltre 10 anni
In Egitto fu torturato, interrogato e liberato nell’aprile 2004 in cambio dell’impegno a tacere sulle sue condizioni. La Corte ha stabilito che l’Italia dovrà pagare 70 mila euro a Nasr e 15 mila a sua moglie per danni morali. La vicenda del rapimento di Abu Omar è una “spy story” durata oltre 10 anni e conclusa con il proscioglimento dei servizi italiani, la condanna dell’imam stesso per terrorismo e la grazia concessa dal presidente della Repubblica Mattarella a dicembre ai due agenti della Cia condannati per il sequestro.
METRO

23 Febbraio 2016
© RIPRODUZIONE RISERVATA