Unioni civili
8:36 pm, 22 Febbraio 16 calendario

Unioni civili, si va verso fiducia senza adozioni

Di: Redazione Metronews
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ROMA Mettere in sicurezza una «legge storica» – senza correre il rischio di un iter lungo e periglioso che potrebbe essere nuovamente condizionato dai cambi di passo del M5S – e contestualmente aprire un «confronto parlamentare» sul tema meno condiviso (anche nei sondaggi) delle adozioni. È questa la via sulla quale si incammina l’iter del ddl Cirinnà sulle unioni civili, con l’annunciato maxi-emendamento governativo (senza la “stepchild adoption”) da blindare al Senato con il voto di fiducia. L’ultima parola verrà comunque dall’assemblea dei senatori Pd in programma martedì mattina con la presenza di Matteo Renzi.
È ora di stringere
«Pensiamo sia arrivato il momento di mettere fine al rinvio costante sulle unioni civili. Siamo dell’idea che si debba chiudere. Il M5S si è tirato indietro – ha ricordato  il premier – a Palazzo Madama ci mancano 49 voti e se qualcuno si tira indietro l’accordo va fatto con altri». Chiaro il riferimento all’Ncd di Alfano, che poche ore prima aveva ribadito la disponibilità in caso di «un emendamento che elimina le adozioni e l’equiparazione al matrimonio». «Una legge piena di diritti era la volontà del Pd, che però in Senato non ha i numeri». Lo ricorda la senatrice del Pd, Monica Cirinnà, confidando che il testo del maxiemendamento «sia rispondente ai punti fondanti del ddl». Unica via per portare a casa il risultato, «poichè il cuore della legge è negli articoli 2 e 3» ed «esporre alle imboscate del voto segreto il riconoscimento di diritto pubblico della coppia e la tutela dei diritti sociali è un rischio troppo grande».
I Cinque Stelle: nessuna fiducia
Intanto il Movimento 5 Stelle conferma il suo Sì teorico al ddl Cirinnà, ma senza “scorciatoie” (“canguri” e fiducia). «Votiamola in aula – ha detto il senatore Alberto Airola – senza trucchetti e con voti palesi. Non vedo perchè mettere la fiducia che non voteremo mai. La legge si può approvare con un regolare percorso parlamentare». Questa mattina anche i senatori del M5S si riuniranno in assemblea, pronti a rifiutare «ogni sponda ad Alfano che vuole impoverire il testo».
Sinistra dem critica sul taglio dei diritti
L’eventuale accordo con Alfano riaprirebbe la ferita interna al Pd con la minoranza di sinistra. «La strada del patto con l’Ncd significa rinunciare alla “stepchild adoption”. Sarebbe una scelta sbagliata, che correrebbe il rischio di trasformare la conquista di nuovi diritti in una delusione». Così Cesare Damiano, presidente Commissione Lavoro della Camera. Dure anche le reazioni di Si («non si barattino i diritti») e Sel («amputazione al ribasso della legge»).
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22 Febbraio 2016
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