In 10 mila dicono #iltemposcaduto
MILANO Niente cartelli ironici o prese in giro bonarie. Ieri, per i 10 mila che hanno accolto l’invito partito giovedì scorso dai Sentinelli di Milano a scendere in piazza per le unioni civili, era il tempo della rabbia. Come ha detto lo stesso Luca Paladini, portavoce dei Sentinelli, dal palco. “Questa volta riteniamo che ci sia ben poco da essere allegri e ironici. Siamo arrabbiati, non c’è spazio per la musica né per l’ironia. Il tempo è scaduto», ha detto. Non a caso la mobilitazioni di ieri si chiamava proprio #temposcaduto.
«Per la prima volta in questa città noi siamo in piazza del Duomo. Non è mai successo che una manifestazione per i diritti lgbt fosse in questa piazza. Non ne possiamo più. Non vediamo difese tutte le famiglie che ci sono e che esistono. Nell’ultima settimana lo spettacolo andato in onda al Senato è stato di una bassezza che ci ha fatto vergognare al posto loro», ha detto Paladini riferendosi al percorso parlamentare del Ddl Cirinnà. Poi in migliaia si sono sdraiati a terra per tre minuti a simboleggiare il loro “sfinimento”, quindi si sono alzati in piedi gridando “Vergogna”.
“Famiglie non tutelate”
“Non stiamo chiedendo al parlamento di avere dei figli, perché noi quel diritto ce l’abbiamo già come esseri umani. Ciò che chiediamo sono i diritti delle famiglie che non sono tutelate”, ha aggiunto la rappresentante delle famiglie arcobaleno, chiedendo che la stepchild adoption non sia stralciata. A chiudere la manifestazione è stato Fabio, gay e convivente da 14 anni di Armando che è stato in coma per 11 mesi durante i quali l’assistenza in ospedale da parte del partner era ostacolata “da alcuni medici di Cl”. Il movimento si è dato appuntamento il 5 marzo a Roma per la manifestazione nazionale. METRO
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