Maurizio Guandalini
6:00 pm, 18 Febbraio 16 calendario

La Rai non si cambia con le nomine

Di: Redazione Metronews
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Caro Renzi prima di luglio cancelli il canone Rai. Tira una brutta aria. In tutti i sensi. Le aziende elettriche non sanno come  inserire il canone in bolletta. Troppi casini e intoppi che potranno accadere. Dopo l’annuncio dell’inserimento, nella bolletta della luce, del canone tv, la gabella più odiata dagli italiani è diventata tristemente rognosa, insopportabile, senza senso e scopo. Lo ammetto: appena uscita la notizia ero tronfio. Mi son detto,  finalmente i bravi pirla come me si vendicheranno di  quei furbacchioni che non  pagano il canone da sempre. Poi mi son chiesto, pagare il canone, perché? La nuova Rai promessa non può essere una infornata di nomine con un po’ esterni, più di Milano che di Roma. Noi avevamo dato credito ai nuovi capi della tv pubblica.
Pensavamo, utopicamente, che si potesse rinnovare la Rai partendo dal pagamento del canone da parte di tutti gli italiani; questo avrebbe dato il via ad una Rai meno dipendente dalla pubblicità, con una programmazione meno confusionaria e più mirata, con più sperimentazione, con la rottamazione di quelle incrostazioni che hanno reso la tv pubblica un nido protetto di carriere, stipendi e contratti splendenti, soldoni e benefit dati anche in appalti esterni, ad agenti delle star che governano i palinsesti, giornalisti esterni (e interni) ben pagati forse inadatti alla conduzione che usano la tv di Stato per fare polemiche mentre le loro trasmissioni crollano, pensavamo, insomma, di avviare questo bel movimento per arrivare alla cura dimagrante della Rai con la vendita di una o più reti e liberarci dei partiti che tutti, nessuno escluso, continuano usarla per i propri servizi (pubblici?).
Impegni monumentali sui quali la nuova dirigenza Rai che è ai vertici da mesi e mesi non è pervenuta. Ma cosa serve ai cittadini una tv pubblica che non è pubblica ma è sul mercato così così, che non guarda gli ascolti ma se un programma non fa ascolti chiude? Artifizi da supercazzola. È evidente che la baracca della Rai non è salvabile seguendo gli iter democristiani, e della conservazione, di sempre: serve uno shock (che a questo punto va dato dal Governo). Va così in tutte quelle aziende dove ad un certo punto si inizia a girare a vuoto. Primo step togliere il finanziamento pubblico. Poi la Rai-exit viene da sé.
MAURIZIO GUANDALINI, economista e giornalista

18 Febbraio 2016
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