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9:42 pm, 16 Febbraio 16 calendario

Tangenti nella sanità retata in Lombardia

Di: Redazione Metronews
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MILANO Liste d’attesa inesistenti, create ad arte per spingere i pazienti a farsi curare i denti a pagamento. Pazienti che venivano anche truffati sui costi delle cure, perché indotti «a ricorrere alla prestazione a pagamento nella convinzione che il costo del ticket sanitario sarebbe di poco inferiore». È questo il quadro che emerge dall’indagine coordinata dal pm di Monza Manuela Massenz e condotta dai carabinieri, che ha portato all’arresto dell’ex parlamentare della Lega Fabio Rizzi, 49 anni, oggi consigliere regionale e presidente della commissione Sanità della Regione.
Presunte tangenti per le regionali
Rizzi, fedelissimo di Maroni, è l’ideatore della riforma del sistema sanitario fortemente voluta dal governatore. Rizzi avrebbe ricevuto una tangente da 50.000 euro per le regionali del 2013. Con lui  sono finiti in carcere l’imprenditrice Maria Paola Canegrati, a capo dell’Odontoquality di Arcore, che raggruppava una galassia di società vincitrici di numerose gare d’appalto per la gestione delle cliniche di molti ospedali lombardi. Per gli investigatori sarebbe stata lei il vertice del sistema corruttivo. Le porte di San Vittore si sono aperte anche per Mario Longo,  dello staff di Rizzi, e per altre cinque persone.
Appalti per 400 milioni di euro
Arresti domiciliari per altri sette tra cui la compagna di Rizzi, accusata di fargli “da prestanome” e di raccogliere per suo conto le tangenti. Per altri cinque, tra cui la compagna di Longo, è scattato l’obbligo di dimora. In tutto sono 21 gli indagati a vario titolo per associazione per delinquere, corruzione, turbativa d’asta e riciclaggio. Tra loro ci sono anche 11 funzionari pubblici, accusati di aver favorito l’ascesa della Odontoquality della Canegrati. Attraverso tangenti e favori, l’imprenditrice si sarebbe aggiudicata dal 2004 ad oggi appalti per 400 milioni creando una sorta di monopolio nella gestione delle cure dentali negli ospedali lombardi.
Una scia di scandali
È l’ennesimo scandalo che colpisce la sanità lombarda, dopo l’arresto dell’ex assessore alla sanità Mantovani ad ottobre, la condanna del consigliere Guarischi per tangenti nel settore, e il processo Maugeri in corso per corruzione che vede tra gli imputati l’ex governatore Roberto Formigoni.
Maroni: “Sono ferito ma anche incazzato”
«Non abbiamo nessuno da difendere. Se qualcuno ha sbagliato – chiunque sia – ne risponderà». Non aspetta che poche ore il governatore lombardo, Roberto Maroni per liquidare il suo braccio destro: «Il primo sentimento è di stupore e grande delusione. Questa vicenda mi ha ferito per i rapporti che avevo con Rizzi. Ma sono anche molto incazzato per quello che è successo, ferma restando la presunzione di innocenza e la fiducia nella magistratura, perché il lavoro che stiamo facendo per garantire efficienza viene infangato». Maroni ha annunciato una verifica sulla corretta applicazione delle procedure e la Regione si costituirà parte civile nell’eventuale processo. Duro anche il leader leghista, Matteo Salvini: «Chi sbaglia davvero, non merita la Lega». Poi ha aggiunto: «Spero che le accuse si rivelino una bufala».
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16 Febbraio 2016
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