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9:00 pm, 16 Febbraio 16 calendario

Maroni e Capelli “Sanità, la riforma non si tocca”

Di: Redazione Metronews
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MILANO Gli arresti, da Rizzi in giù, «sono una cosa che fa male», ha detto un furibondo Maroni in Consiglio regionale. Il presidente si è detto però «convinto che dobbiamo continuare a fare quello che facciamo da inizio legislatura per garantire trasparenza, regole e controlli, ovvero quello che io ho voluto fare con la riforma». L’obiettivo, insomma, è «evitare che l’eccellenza venga infangata». Sulla stessa linea Angelo Capelli, vicepresidente della Commissione Sanità (la cui seduta odierna è stata sconvocata), che Metro ha sentito. Capelli, avvocato, bergamasco, esponente Ncd, si dice «umanamente colpito dall’arresto di Rizzi: fatico a razionalizzare. Penso ai mesi e mesi di lavoro insieme per scrivere la riforma. Per come l’ho conosciuto io, le accuse mi paiono inverosimili. Spero che possa dimostrarsi innocente. In caso contrario…». Capelli sottolinea però: «Ciò che è successo a Rizzi deve essere tenuto ben separato dalla riforma, che è operante, e prevede strumenti di garanzia come l’Agenzia dei controlli, nominata dalle minoranze».
Minoranze che sono all’assalto. Buffagni, capogruppo M5S, chiede le dimissioni di Maroni. Alfieri, segretario del Pd lombardo, chiede elezioni. Una medesima linea, in sostanza, che si concretizzerà in una mozione di sfiducia sottoscritta dalle opposizioni. Un atto «doveroso», per i “grillini”, uniti e concordi, per una volta, con Ambrosoli, lo stesso Pd e il Patto Civico.
SERGIO RIZZA

16 Febbraio 2016
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