Gassman e Papaleo travolti dalle onde
CINEMA Un cuoco colto che non vuol scendere dalla nave sulla quale è imbarcato da 4 anni (Alessandro Gassman) e un ex cantante ignoto ai più che deve raggiungere Montevideo perché qualcuno lo ha chiamata dopo 30 anni per un concerto (Rocco Papaleo). Accadrà di tutto nell’irresistibile nuovo film di Papaleo, “Onda su Onda” , da giovedì in sala, con i due attori a cantare (o fingere di cantare).
Gassmann, le piace cantare?
Mi piacerebbe e sono anche intonato, eppure per me cantare è un problema, mi vergogno. Non ricordo mai le parole. È davvero strano, perché io ho una grande capacità mnemonica quando recito, come quella che aveva mio padre, ma quando devo cantare dimentico ogni parola o quasi.
Si è chiesto il perché?
A lungo e mi sono risposto che forse dipende dal fatto che cantando parli comunque un po’ di te stesso, cosa che io non voglio fare. Mi piace il mio mestiere di attore e parlare attraverso i personaggi.
Ha lavorato sulla sceneggiatura con Papaleo?
Sì, perché siamo amici, cosa che non sono con altri registi. Per non dire che sono d’accordo con mio padre che diceva: “Quando si è nella mani di registi incapaci è meglio far tutto quello che ti dicono senza aggiungere altro”. L’opposto di quando sono in viaggio con Rocco.
Letteralmente perché in ogni film di Papaleo a lei uin viaggio le tocca…
Ogni volta mi fa fare viaggi molto belli. Con lui ho scoperto la Basilica e l’Uruguay, che per lui è la Basilicata del Sudamerica, anche se io il Sudamerica lo conosco bene, forse sono persino stato concepito lì. SILVIA DI PAOLA
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