Bertolaso “apre” ai rom Critiche e gelo da destra

ROMA È partita ieri la campagna dell’ex capo della protezione civile Guido Bertolaso per il Campidoglio, e le prime dichiarazioni hanno lasciato il segno. Presentandosi come candidato «con gli attributi», dai microfoni di Radio Capital, Bertolaso ha dichiarato che sulle politiche che riguardano i campi rom la pensa diversamente dal leader della Lega (e alleato) Matteo Salvini: «Non utilizzerei le ruspe contro di loro, ma più diplomazia. Io sono dalla parte dei più deboli e i rom sono stati vessati», ha detto il candidato di Carroccio, Fi e Fdi.
«Chi pensa di fare alleanze con noi e non condivide le nostre politiche sulla sicurezza ha proprio sbagliato strada. Siamo certi che Bertolaso sia stato male interpretato e che quando parlava di categorie danneggiate si riferisse ai romani», hanno commentato Augusto Caratelli e Fabio Sabbatani Schiuma (Noi con Salvini). E, a parte il silenzio eloquente di Fi e Fdi, le critiche sono arrivate anche da Francesco Storace, candidato de La Destra: «A Bertolaso lo frega la somma urgenza di parlare, fra poco almeno i leghisti lo rimandano a casa». E Alfio Marchini, “outsider” gradito a Ncd, ha commentato: «A Roma le vittime non sono i nomadi ma i cittadini che  sono costretti a respirare ogni giorno i roghi tossici provenienti dai loro campi e i tanti turisti sistematicamente scippati nelle metro e sugli autobus». Sugli «attributi» di Bertolaso il candidato alle primarie del centrosinistra Roberto Giachetti ha scherzato: «Fortunato lui, io non penso di essermeli persi per strada. Per governare Roma servono competenze, determinazione, rigore, onestà e una grandissima umiltà».
Polemiche a parte, ieri il Movimento 5 Stelle ha pubblicato online i 200 candidati alle comunali (www.beppegrillo.it), divisi per i 15 Municipi. Saranno scelti dai militanti iscritti al movimento e residenti in città. Da questi nomi usciranno i candidati al consiglio comunale e alla carica di sindaco. Tra loro nessun deputato, ma gli ex consiglieri Marcello De Vito, Virginia Raggi, Davide Frongia ed Enrico Stefano.
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