Caso Lungo Stura Lazio
10:09 pm, 9 Febbraio 16 calendario

Rom in case fatiscenti Accuse al Comune

Di: Redazione Metronews
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CITTA’  Il Comune, a cominciare dal vicesindaco Elide Tisi, era a conoscenza che i nomadi sgomberati dal campo di lungo Stura Lazio sarebbero stati sistemati negli alloggi di Giorgio Molino, personaggio che per il suo passato giudiziario è stato spesso soprannominato il “ras delle soffitte”. A sostenerlo sono stati i rappresentanti di Terra del Fuoco, una delle due associazioni indagate dall’inchiesta per turbativa d’asta aperta dalla procura di Torino. «Nei tavoli di coordinamento del progetto – ha affermato Matteo Saccani, esponente dell’associazione – è stata proposta la disponibilità di 16 appartamenti ed è stato fatto notare che la proprietà era di Molino. I rappresentanti del Comune hanno detto che andava bene e di andare avanti». Secondo le indagini quegli alloggi, situati in corso Vigevano, erano privi di tutti i requisiti di abitabilità. L’associazione spiega di aver presentato un progetto accurato per vincere insieme alle altre associazioni del consorzio d’imprese l’appalto per lo sgombero del campo nomadi e la sistemazione dei nomadi ma di non esserle riuscito a realizzarlo per colpa «delle inefficienze del Comune» e che la soluzione di corso Vigevano non fu formulata da loro.
REBECCA ANVERSA

9 Febbraio 2016
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