Regeni
8:53 pm, 9 Febbraio 16 calendario

Consegnato ai magistrati il computer di Regeni

Di: Redazione Metronews
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EGITTO Il computer portatile di Giulio Regeni, il ricercatore italiano ucciso al Cairo, è in mano ai magistrati romani che indagano sulla sua morte. A consegnarlo agli inquirenti sarebbero stati gli stessi genitori di Giulio che lo avrebbero ritrovato nella sua abitazione. La procura del sud di Giza, uno dei titolari dell’inchiesta egiziana, valuta però la «possibilità di richiedere alle autorità italiane la restituzione del computer». 
Non è stato ritrovato invece il cellulare del 28enne. L’ultimo segnale del telefono sarebbe stato rilevato per l’ultima volta nella zona in cui abitava, il quartiere al-Dokki del Cairo. È quanto sostiene il quotidiano egiziano al-Masry al-Youm. La procura sta quindi indagando per verificare se il ricercatore sia stato rapito in quella zona.
Secondo una prima informativa che gli specialisti di Ros e Sco, in trasferta in Egitto in questi giorni, hanno inviato alla Procura di Roma, Giulio Regeni, lo scorso dicembre, aveva partecipato al Cairo ad un incontro presso il Centro Servizi per i Lavoratori e i Sindacati cui avevano preso parte esponenti locali del sindacato indipendente. E questo interesse del ricercatore friulano per le tematiche socio-economiche della realtà egiziana potrebbe aver dato fastidio a qualcuno o, comunque, non essere passato inosservato. 
Un altro mistero (doloroso) che resta aperto è quello sui giorni intercorsi dalla scomparsa del giovane al ritrovamento del cadavere. Giorni di tortura. Proprio sulla coincidenza del ritrovamento con la visita al Cairo delministro Guidi puntano le autorità egiziane che sostengono che l’omicidio sia responsabilità di nemici del governo. 
Intanto sono più di 4600 gli accademici, provenienti da oltre 90 Paesi, che hanno firmato una lettera aperta per protestare contro la morte di Giulio Regeni. Nel testo contenute accuse che il Cairo respinge.
METRO

9 Febbraio 2016
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