Se Sanremo diventa molto social

Da maggio prossimo, accanto alle rilevazioni televisive rilevate della Nielsen, che registra lo share dei programmi attraverso 15 mila  televisori collegati, la società affiancherà – come già faceva con Twitter – i post e le conversazioni su Facebook. Questo perché la quantità e qualità di interazioni è molto interessante per le aziende che producono determinati programmi. Ciò significa che ciascuno di noi potrà contribuire a realizzare una buona o cattiva audience di un determinato format televisivo.  Di solito di un programma si parla per un giorno o due dopo la trasmissione. Con i social, invece, se ne comincia a parlare prima e dopo, con un picco durante la stessa trasmissione. Questo sciame mediatico sarà sempre di più affidabile perché riesce a individuare la popolazione connessa su un determinato evento, pur non rispecchiando esattamente la composizione della famiglia tipica italiana.
La rilevazione sarà effettuata in tempo reale, su numeri enormi. Da stasera, intanto, prepariamoci a un Sanremo molto social. Se in Italia gli utenti attivi di internet sono circa 37 milioni, con 28 milioni di utilizzatori attivi (fonte Wearesocial), ognuno di noi possiede un device connesso, 65 su 100 per cento si connettono con uno smartphone, mentre i tablet sono in mano ad appena il 21 per cento degli italiani. Già l’anno scorso Sanremoregistrò 4 milioni di interazioni sui social network. Due i picchi: uno a mezzanotte e mezza la sera della finale e l’altro addirittura all’una e mezza, durante la proclamazione del vincitore Il ³sentiment² dei tweet – la percezione positiva o negativa dei tweet e dei post – ha avuto i picchi sempre durante la finale. Insomma tutti connessi, durante Sanremo. Un salotto allargatissimo, che commenterà in tempo reale ogni esibizione. E, in futuro, decreterà il futuro di questa come di altre trasmissioni, attraverso la rete.