Regeni
2:08 pm, 5 Febbraio 16 calendario

Sabato torna in patria la salma di Giulio Regeni

Di: Redazione Metronews
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ROMA È previsto per sabato in tarda mattinata, salvo cambi di programma, il rientro in patria della salma di Giulio Regeni, il 28enne ricercatore friuliano morto al Cairo nei giorni scorsi. E nella stessa giornata il corpo sarà sottoposto a una nuova autopsia (all’Istituto di medicina legale della Sapienza) su ordine della Procura di Roma che si accinge a nominare i consulenti per l’accertamento  tecnico. Intanto sono giunti in Egitto gli specialisti del Ros e dello Sco per acquisire le prime informazioni utili all’indagine, che il procuratore Giuseppe Pignatone ha affidato al pm Sergio Colaiocco. Si procede per il reato di omicidio a carico di ignoti ma gli inquirenti, intenzionati a stabilire un contatto diretto con la Procura del Cairo per fare chiarezza sulla vicenda il più rapidamente possibile, sono già al lavoro per una rogatoria internazionale.
La madre: ho il cuore spezzato
«Ti dico grazie, con il cuore spezzato». Così la mamma di Giulio Regeni, Paola Deffendi che si trova ancora a Il Cairo con il marito, ha risposto a un messaggio di condoglianze arrivato da amico della Bassa Friulana. In Friuli, intanto, si moltiplicano le attestazioni di vicinanza con la famiglia. Il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha detto di «confidare» sul fatto che le autorità egiziane collaborino con quelle italiane per accertare i fatti che hanno portato alla morte dello studente. «È stato preso un impegno a collaborare nell’accertamento della verità – ha osservato Gentiloni – e noi garantiremo che questo impegno venga rispettato».
Alfano: vogliamo tutta la verità
«L’alleanza con l’Egitto, i nostri consolidati buoni rapporti con l’Egitto spero che aiutino la verità: noi abbiamo un solo obiettivo, la verità, e puntiamo tutto su questo». Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano: «Sono partite delle nostre squadre di investigatori che andranno lì per cooperare con la polizia egiziana – ha confermato il ministro – abbiamo chiesto la massima cooperazione ad Al Sisi e sono convinto che non si sottrarrà all’obbligo di cooperazione: perchè lo sdegno, la rabbia per quello che è successo a Giulio non può limitarsi ad essere tale, deve tradursi nello sforzo della verità, nell’ottenere la verità».
L’ultimo reportage sul Manifesto
Intanto “Il Manifesto” ha pubblicato in prima pagina il reportage “In Egitto, la seconda vita dei sindacati indipendenti” scritto da Giulio Regeni, nonostante la diffida della famiglia del ragazzo. L’articolo, spiega il quotidiano, è stato inviato da Regeni «e sollecitato via e-mail a metà gennaio». «Ci aveva chiesto – si legge ancora – di pubblicarlo con uno pseudonimo così come accaduto altre volte in passato. Ci abbiamo pensato e abbiamo deciso di offrirlo oggi ai nostri lettori come testimonianza, con il vero nome del suo autore, adesso che quella cautela è stata tragicamente superata dai fatti». In un editoriale dello stesso giornale si sottolinea che il giovane «temeva per la sua incolumità. Questa è la verità che per noi emerge e che vogliamo proporre e testimoniare sulla morte violenta al Cairo di Giulio Regeni».
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5 Febbraio 2016
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