Ue, innalzati i limiti delle emissioni inquinanti delle auto

UNIONE EUROPEA Il Parlamento europeo ha bocciato una risoluzione della Commissione ambiente che raccomandava di porre il veto alle nuove procedure per i test sulle emissioni inquinanti delle auto, decise dopo il caso Volkswagen. La Commissione aveva istituito una procedura per i test sulle emissioni in condizioni reali di guida (Real driving emissions – Rde), a differenza degli attuali test in condizioni di laboratorio. Ed è prevista la tolleranza di una differenza tra i dati ottenuti nelle prove di laboratorio e quelli rilevati in condizioni reali. Le norme che erano state decise in ottobre con un compromesso fra i 28 Stati Ue prevedono che dal primo settembre 2017 i nuovi prototipi auto potranno superare del 110% il tetto massimo degli 80 milligrammi per chilometro di ossidi di azoto (NOx). Dal primo gennaio 2020 saranno consentite emissioni in più del 50%. Chi ha sostenuto l’aumento temporaneo dei limiti di emissione ha spiegato che questo permetterà di avviare subito i nuovi test, mentre in caso contrario si sarebbe dovuti ripartire da capo. Inoltre secondo i favorevoli l’accordo consente di ridurre lo sforamento delle emissioni rispetto ad oggi, le quali a causa dei test effettuati solo in laboratorio, supererebbero del 4/500% i limiti. Di tutt’altra opinione ambientalisti e consumatori. L’accordo poi era stato bocciato da diverse commissioni europarlamentari, e i sindaci di varie città europee avevano inviato una lettera spiegando che «se una decisione del genere fosse confermata, temiamo che i nostri sforzi per ridurre l’inquinamento dell’aria nelle città perderanno ogni senso». L’Aula si è spaccata a metà tra 323 contrari al veto (centro-destra) e 317 favorevoli (socialisti e verdi).
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