Kung fu Panda 3
7:57 pm, 3 Febbraio 16 calendario

Jack Black presenta il nuovo Kung Fu Panda

Di: Redazione Metronews
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CINEMA All’esordio negli Usa ha scalzato “The Revenant” dalla testa del boxoffice. È “Kung Fu Panda 3” (in Italia dal 17 marzo), terza puntata della saga di Po. Stavolta, ricongiunto a Papà Li, il Guerriero Dragone troverà il paradiso segreto dei panda (e forse l’amore), ma dovrà vedersela col maligno Kai. Sarà allora che Po dovrà combattere e trasformarsi da allievo a maestro. Nella versione Usa, la voce di Po è ancora del comico Jack Black, affiancato da Angelina Jolie, Dustin Hoffman e Bryan Cranston. E proprio a Black abbiamo chiesto i segreti del nuovo film.
Mr. Black, confessi: preferisce recitare o doppiare?
Amo entrambe le cose, ma il vantaggio del doppiare è che puoi rifare le scene tutte le volte che vuoi, cercando la perfezione. Sul set, invece, devi fare del tuo meglio al primo colpo, altrimenti ti uccidono!
Lei doppia Po da 6  anni, è diventato un ultras dei panda?
Lo doppio da 10, perché ho iniziato a registrare per Dreamwork quando il primo film non era finito… Però no, non sono un talebano dei panda…
Ma almeno ora il kung fu lo domina…
Diciamo che  pur non essendo un maestro, so difendermi abbastanza!
Po diventa un maestro, anche lei si considera un buon insegnante?
Certo: ho provato a insegnare a mio figlio a suonare e ora odia la musica… Seriamente, insegnare richiede una pazienza e una costanza che non credo proprio di avere.
Po è coraggioso suo malgrado, si identifica in ciò?
Certo: lui ha il coraggio dei bambini, quello che li fa salire su un albero perché non anno la percezione di quanto male possano farsi. È la sua grande forza ma anche ciò che lo spinge a fare gigantesche idiozie.
Lei è stato in Uganda per l’associazione Red Nose Day e ha raccontato che l’incontro con l’orfano 12enne Felix le ha cambiato la vita. Lo sente ancora?
Non ci ho parlato, ma sono in contatto con le persone che se ne prendono cura. Mi sto occupando della sua educazione, ma ci vorrà tempo per farlo riabituare alla scuola. So di non aver finito con lui e con l’Uganda. Ci tornerò sicuramente. MWN

3 Febbraio 2016
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